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55 deputati fiamminghi chiedono di rispettare i diritti umani in Catalogna

Cinquantacinque deputati fiamminghi del parlamento delle Fiandre, della camera federale belga e del Parlamento Europeo hanno chiesto al governo spagnolo di trovare una soluzione politica per la Catalogna che rispetti il risultato delle elezioni del 21 dicembre 2017, che disattivi l’articolo 155 che ha commissariato l’autogoverno catalano e che ritiri tutte le azioni contro i politici e gli attivisti indipendentisti.

In una lettera aperta inviata a Mariano Rajoy manifestano la loro “grave preoccupazione” per la crisi politica in Catalogna e criticano le decisioni del governo spagnolo perché “posso portare solo ad un peggioramento della situazione”. Condannano “con fermezza” la repressione dell’autogoverno catalano e la persecuzione di politici democraticamente eletti per esercitare il loro mandato politico.

“La violenza contro i propri connazionali in una democrazia è indegna”, dice la lettera. “Chiediamo che sia consentita la formazione di un governo in Catalogna, in modo costruttivo e senza ostacoli”. E aggiungono che “come membro dell’UE la Spagna deve assumere i valori e le norme fondamentali, come il rispetto dei Diritti Umani, la libertà di espressione, la libertà di associazione e il diritto all’autodeterminazione dei popoli”.

Tra i firmatari della lettera troviamo il presidente del Parlamento fiammingo Jan Peumans, il vicepresidente del Senato belga Karl Vanlouwe, il deputato Peter Luyks, i cinque deputati europei del gruppo dei Verdi Bart Staes, del Vlaams Belang Gerolf Annemans e del N-VA Mark Demesmaeker, Helga Stevens, Sander Loones e Anneleen Van Bossuyt.

 


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One comment 55 deputati fiamminghi chiedono di rispettare i diritti umani in Catalogna

  1. scusate ma approfitto del discorso “spagnolo appena sotto (tanto, qua vediamo o Franza o Spagna). Dal Messaggero: “La crisi della Catalogna costerà alla Spagna 29 miliardi in due anni. La crisi della Catalogna potrebbe costare al Pil spagnolo 29 miliardi di euro da qui al 2019, stando ai calcoli del Rapporto sulla stabilità finanziaria del Banco de España. Una cifra frutto di un mix di «effetti sulla fiducia, sulla percezione del rischio e delle condizioni dell’economia, oltre agli effetti sulle decisioni di investimento» con rischi concreti anche di far scattare una «stretta finanziaria». Il prodotto interno lordo della Catalogna oggi supera 210 miliardi e vale circa il 20% di quello dell’intera Spagna. Soltanto le società con sede in Catalogna elencate nell’Ibex (l’indice della Borsa di Madrid, comprendente i 35 titoli a maggiore capitalizzazione) valgono più di 90 miliardi Amoruso. Visto che dispettosi, gli eurocrati?

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