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Catalogna, altri arresti di esponenti politici e cariche istituzionali. La Spagna dei prigionieri e degli esiliati politici

Il Tribunale Supremo, nella persona del magistrato Pablo Llarena ha fatto arrestare altri cinque altissimi esponenti politici e rappresentanti istituzionali catalani. La ex presidente del Parlamento catalano Carme Forcadell, il ministro degli Esteri Raul Romeva, il Consigliere del Presidente Puigdemont Jordi Turull, l’ex ministro del Territorio Josep Rull, la ministra del Lavoro Dolors Bassa.

Questi nuovi prigionieri politici, accusati del reato di ribellione e arrestati per “l’alto rischio di fuga”, si aggiungono agli altri quattro indipendentisti da mesi in carcere: il presidente di Omnium Cultural Jordi Cuixart, il presidente dell’ANC Jordi Sanchez – per il quale l’ONU ha chiesto alla Spagna il rispetto dei diritti politici – , il ministro dell’Interno Joaquim Forn e l’ex segretario di ERC Oriol Junqueras.

Non è bastato a Forcadell e Bassa aver rinunciato al loro seggio parlamentare, i giudici hanno stabilito che anche senza essere parlamentari avrebbero sicuramente continuato a lavorare per ottenere l’indipendenza della Catalogna.

Poche ore fa per la prima volta tutte le forze parlamentari indipendentiste (JxCat, ERC, CUP) avevano firmato assieme a Podem una dichiarazione congiunta per condannare e stigmatizzare la repressione dello Stato spagnolo e la sofferenza della democrazia in Catalogna.

Tra gli arrestati avrebbe dovuto comparire anche la segretaria di Esquerra Marta Rovira che però ha optato per l’esilio politico, spiegando la sua decisione in una lettera aperta. La leader di ERC si aggiunge agli altri esiliati politici: il presidente Carles Puigdemont, l’ex ministro della Salute Antoni Comin, la ministra dell’Agricoltura e dell’Alimentazione Meritxell Serret, la ministra dell’Istruzione Clara Ponsatí, il ministro della Cultura Luis Puig, senza dimenticare l’ex deputata della CUP Anna Gabriel.

Ieri sera in tutte le piazza delle città e dei paesi catalani si sono svolte manifestazioni pacifiche in solidarietà con gli arrestati e gli esiliati e per la condanna della repressione politica dello Stato spagnolo.

Il Presidente della Generalitat in esilio, Carles Puigdemont, ha diramato un comunicato in solidarietà con i nuovi arrestati e con i nuovi esiliati, invitando il popolo catalano a restare unito e a continuare la lotta nonviolenta e democratica per la dignità e per l’indipendenza.

 


Seguono le traduzioni dei messaggi che i nuovi arrestati hanno inviato prima di fare ingresso nei centri di detenzione.

 

Carme Forcadell
“Coscienza tranquilla e testa molto alta. Oggi ci rinchiudono fisicamente in una prigione, ma non possono rinchiudere le nostre idee. Se piangete, abbracciatevi, amatevi e, sopratutto, subito dopo, rialzatevi e continuate più uniti e più forti. Ne usciremo”.

Dolors Bassa
“Grazie a tutti per il supporto. Questo profilo Twitter rimarrà chiuso mentre sarò in carcere. Mi difenderò, non siamo delinquenti. Vi amo tutti! Grazie a quelli che ci sono sempre stati”.

Jordi Turull
“Sono stato arrestato per essere rimasto fedele al mandato di coloro che mi hanno scelto come rappresentante del popolo catalano, al Presidente, al Governo e al Parlamento.
Vi prego di dedicare tutte le energie per difendere pacificamente la democrazia e la dignità della Catalogna. Ho tutta la fiducia e la speranza nel popolo catalano. Non ha mai sbagliato e neanche ora lo farà. Blanca, Laura, Marta, genitori, fratelli e amici, non soffrite per me. Sto bene perché sono convinto di ciò che ho fatto, e non è un crimine e non ho fatto male a nessuno. Vi voglio bene. Viva la democrazia, viva la Catalogna”.

Josep Rull
“Facciano quel che vogliono con noi, la causa della Catalogna – la causa della libertà, della democrazia e della dignità – sopravvive con forza perché siamo in milioni a crederci. Che il prezzo del nostro impegno serva a moltiplicare l’impegno di tutti”.

Raul Romeva
“Alla fine oggi non potrò festeggiare con lei il compleanno di mia figlia. Entro nuovamente in prigione con la coscienza molto tranquilla e la testa ben alta. Grazie a tutti per il supporto”.

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