L’organizzazione indipendentista basca ETA ha da tempo annunciato l’interruzione definitiva delle proprie attività armate. Ha altresì annunciato da mesi la sua volontà di realizzare un disarmo totale, secondo fasi e momenti verificabili e controllati da un’apposita commissione internazionale di cui fanno parte importanti figure politiche e collaboratori di enti statali e sovranazionali.
Recentemente l’indipendentismo politico ha affermato che settori statali francesi e spagnoli stanno agendo contro il disarmo, visto come un passo che va contro gli interessi dei due Stati, e ha confermato il proprio pluriennale impegno a favore di una risoluzione politica e pacifica del conflitto basco.
Nella giornata di sabato 8 aprile 2017, a Baiona, nel Paese Basco del Nord, in territorio amministrato dallo Stato francese, avverrà un grande evento organizzato dall’entità “Artigiani della Pace“, il cui programma è disponibile in rete e durante il quale si prevede l’atto di disarmo di ETA i cui dettagli tecnici non sono stati resi noti. Grande sarà la partecipazione di cittadini, partiti, sindacati ed esponenti politici di rilievo. Saranno assenti i governi di Navarra ed Euskadi mentre ha comunicato la sua presenza la presidente del parlamento navarro. Secondo alcune indiscrezioni diffuse dal sito Naiz i presidenti di Navarra e Comunità Autonoma Basca, Barkos e Urkullu, si sarebbero riuniti a Gasteiz con la Commissione Internazionale di Verifica nella serata del 6 aprile. Alla riunione sarebbe stato presente anche il presidente della Comunità di Agglomerazione del Paese Basco Nord – Euskal Hirigune Elkargoa -, Jean René Etchegaray, un ente pubblico di cooperazione intercomunale che supplisce alla mancanza di riconoscimento istituzionale del Paese Basco “francese”.
Nella mattina del 5 aprile 2017 la stragrande maggioranza dei partiti politici e dei sindacati baschi ha organizzato una conferenza stampa a Bilbao per presentare un testo comune chiamato Manifesto sul Disarmo. All’evento hanno preso parte rappresentanti del PNV (partito al Governo della Comunità Autonoma Basca), EH Bildu (la coalizione indipendentista di cui fanno parte tra gli altri Sortu, erede di Batasuna ed Eusko Alkartasuna), il PSE (Partito Socialista di Euskadi, federato con il PSOE statale), Podemos, Ezker Anitza (la Izquierda Unida basca), Geroa Bai (la coalizione navarra che comprende il PNV al governo della Comunità Autonoma Navarra), Izquierda-Ezkerra (formazione navarra costituita da Izquierda Unida e Batzarre), il sindacato ELA (legato al PNV), il sindacato LAB (vicino all’indipendentismo di sinistra), CCOO-Comisiones Obreras (il più grande sindacato spagnolo), UGT-Unión General de Trabajadores (il secondo sindacato spagnolo), Equo Euskadi, Steilas (sindacato basco della scuola) e altri sindacati e movimenti come ESK, Etxalde Mugimendia e Hiru.
Il PP è stato l’unico partito assente. Il delegato del Governo spagnolo nella Comunità Autonoma Basca ha criticato la presenza del PNV nello stesso evento che ha visto la presenza di Arnaldo Otegi il quale a sua volta ha accusato i popolari baschi di autoesclusione dalla vita politica e sociale a causa della loro posizione assolutamente immobilista.
Il Parlamento della Comunità Autonoma Basca ha approvato una dichiarazione ufficiale in cui giudica positivamente il processo di disarmo, chiede che venga realizzato nel più breve tempo possibile e invita i governi francese e spagnolo a fare la loro parte affinché il processi arrivi al termine. A favore di questa dichiarazione hanno votato tutti i partiti ad eccezione del PP.
Anche il Parlamento della Comunità Autonoma Navarra ha approvato un documento a favore e in sostegno del disarmo. In quel caso i partiti che non hanno firmato sono stati il PP e UPN – Unione del Popolo Navarro (autonomisti navarri statalisti di centrodestra).
Il testo del comunicato di ETA del 7 aprile 2017 trasmesso dalla BBC e pubblicato dai media baschi
ETA, organizzazione socialista rivoluzionaria basca di liberazione nazionale, vuole informare il Popolo Basco e la Comunità Internazionale del fatto che è già un’organizzazione disarmata, perché ormai le armi e gli esplosivi che controllava si trovano nelle mani della società civile.
E’ stato un cammino duro e difficile, dovuto al fatto che gli stati spagnolo e francese hanno frapposto tutti gli ostacoli e i problemi possibili, ostinandosi nello schema del vincitore e del vinto, arroccati in soluzioni di persecuzione.
Fortunatamente la società civile ha fatto un passo avanti e ha messo in atto, assumendo la responsabilità politica e tecnica del disarmo, un apporto determinante per sbloccare la situazione di stallo che stava per instaurarsi. C’è da evidenziale anche l’appoggio che questo processo ha ricevuto dalle istituzioni basche.
Il processo non è finito, perché il giorno del disarmo sarà domani e in questo senso dobbiamo avvertire che si potranno subire attacchi da parte dei nemici della pace. L’unica garanzia per continuare a fare passi avanti è costituita dalle migliaia di persone che domani si riuniranno nella città di Baiona in appoggio al disarmo.
Abbiamo preso le armi per il Popolo Basco e ora le lasciamo nelle sue mani, per continuare a fare strada nell’obiettivo di ottenere la pace e la libertà del nostro popolo, perché per poter andare avanti nell’agenda delle soluzioni bisogna prendere degli impegni.
Viva i Paesi Baschi liberi, viva i Paesi Baschi socialisti.
ETA – Euskadi Ta Askatasuna
Quella che segue è la traduzione italiana del Manifesto sul Disarmo.
I partiti politici e i sindacati che oggi compaiono davanti ai mezzi di informazione vogliono comunicare all’opinione pubblica la loro analisi e la loro valutazione della fase aperta dall’annuncio dell’imminente disarmo di ETA.
L’avverarsi di questo obiettivo contribuirà decisamente a chiudere nella società e nella politica basca una fase relativa al passato e permetterà, ricordando tutte le vittime, di avanzare in modo strutturato verso una nuova era fatta di un presente e di un futuro incentrati sulla convivenza.
Il disarmo è un passo necessario per la pace, è un passo imprescindibile. In questo senso costituisce una aspirazione fortemente desiderata dalle nostre organizzazioni e dalla cittadinanza. Un disarmo di carattere irreversibile, completo, unilaterale e senza condizionamenti politici è un traguardo basilare all’interno di un processo finale chiaro e definitivo della violenza.
È quindi una buona notizia, vogliamo dare credibilità a questo annuncio espresso in tali forme e aspettiamo che si realizzi con successo.
In questo senso, prima di tutto, vogliamo riconoscere il lavoro portato avanti da persone, organizzazioni e istituzioni locali e internazionali affinché questo passo si sia potuto compiere.
A partire da qui, noi, come organizzazioni politiche e sindacali, abbiamo una responsabilità nel superamento delle conseguenze che tanti decenni hanno lasciato. Disarmare le parole, incanalare democraticamente e civilmente le nostre legittime differenze, onorare il dialogo e la negoziazione come modo per gestire le controversie, costituiscono le linee guida per le organizzazioni che noi rappresentiamo.
Siamo convinti, come già detto, del fatto che l’adeguata articolazione tra istituzioni rappresentative, istanze di verifica e organizzazioni rappresentative della società civile possa contribuire a portare a termine con successo questo processo di disarmo. Confermando l’impegno delle nostre organizzazioni per la pace, esprimiamo le seguenti riflessioni e richieste:
– Chiediamo ad ETA che realizzi nel più breve tempo possibile un unico atto di disarmo unilaterale, completo, definitivo e verificato.
– Sollecitiamo la Commissione Internazionale di Verifica affinché continui a ben operare per realizzare questo obiettivo.
– Giudichiamo favorevolmente il coinvolgimento di persone ed entità della società civile che contribuiscano al raggiungimento di questo fine.
– Incoraggiamo le nostre istituzioni affinché continuino a sviluppare sforzi per appoggiare un atto di disarmo finale con garanzie di legalità e sicurezza e affinché lo monitorizzino.
– Invitiamo il Governo spagnolo e il Governo francese a coadiuvare la fine del disarmo di ETA.
Infine rendiamo noto che le nostre organizzazioni potranno essere rappresentate, se così desiderano e in forme che stabiliranno, all’atto convocato per il pomeriggio dell’8 aprile 2017 a Baiona, insieme ad un’ampia rappresentazione della pluralità politica e sindacale di Francia e Iparralde.
_
PNV, EH Bildu, PSE, Podemos, Ezker Anitza, Geroa Bai, Izquierda-Ezkerra, ELA, LAB, CCOO, UGT, Equo Euskadi, Steilas, ESK, Etxalde Mugimendia, Hiru.
FONTI: Gara, Naiz, Diario Vasco, Artisans de la Paix, Deia, El Pais, Orain, La Vanguardia, El Periodico, El Mundo.