Agli inizi di aprile il presidente catalano in esilio Carles Puigdemont aveva in agenda una visita in Québec, invitato dal presidente della più importante e influente entità socio-culturale indipendentista, la Société Saint-Jean-Baptiste de Montréal (SSJB), Maxime Laporte, ma le autorità canadesi hanno vietato il suo ingresso nel paese. Puigdemont avrebbe dovuto iniziare il viaggio con una conferenza stampa e una visita al parlamento nazionale del Québec.
Gli avvocati del presidente parlano di decisione arbitraria e hanno presentato un ricorso presso il Tribunale Federale canadese.
Il governo canadese non ha dato alcun tipo di spiegazione in merito alla revoca del permesso precedentemente concesso. Stiamo parlando della cosiddetta AVE, Autorizzazione di Viaggio Elettronica, senza la quale è impossibile imbarcarsi sugli aerei per il Canada.
La notizia del rifiuto è stata ripresa da Radio Canada che ha segnalato che il Ministero dell’Immigrazione prende in considerazione la possibilità di rifiutare un AVE in particolare nei casi di attività sovversive o criminali. Mentre gli ospiti del presidente catalano pensano che la decisione sia dovuta ad un’intervento politico del governo federale in quanto Puigdemont viene considerato persona non grata.
Il primo ministro del Québec, François Legault, molto sorpreso per il veto canadese, assicura che chiederà spiegazioni al primo ministro del Canada, Justin Trudeau. “Non capisco la decisione del governo federale – afferma Legault -, sono sconcertato. Mi piacerebbe che il governo Trudeau spieghi la sua decisione”. Il premier del Québec ha inoltre spiegato che dal suo punto di vista sarà molto difficile per il Canada tenere il punto sul divieto d’ingresso a Puigdemont dopo il ricorso presentato al Tribunale Federale canadese.
Il premier Canadese ha dichiarato di non aver avuto alcuna responsabilità in questa vicenda per poi aggiungere che comunque non si impegnerà in alcun modo per rimediare.
Il Parti Québécois ha annunciato la presentazione di una mozione su Carles Puigdemont per chiedere “che l’Assemblea Nazionale del Québec deplori la decisione del governo canadese di revocare il diritto di soggiorno nel paese senza alcuna motivazione e che esiga la revisione di questa decisione nel modo più rapido possibile”.
Nell’ottobre del 2017 l’Assemblea Nazionale del Québec aveva approvato all’unanimità la condanna “del comportamento autoritario del governo spagnolo che ha provocato atti di violenza durante il referendum sull’indipendenza della Catalogna”.