Lei è Montse Venturós, sindaca della cittadina catalana di Berga (17mila abitanti), esponente della CUP, e stamattina è stata arrestata dalla polizia catalana su ordine del Tribunale per portarla davanti al giudice.
Per due volte infatti Venturós si era rifiutata di comparire per dichiarazioni riguardo all’indagine che la vede coinvolta per aver disobbedito all’ordine del tribunale di togliere la bandiera indipendentista dal balcone del municipio.
“La mia detenzione è un attacco indignante, insultante e assolutamente antidemocratico contro il popolo catalano”, ha dichiarato la sindaca appena è stata rilasciata pochi minuti fa. Il suo arresto e la sua liberazione a fine mattinata sono stati accompagnati da manifestazioni di sostegno all’esterno del tribunale.
Tutte le più importanti cariche pubbliche istituzionali catalane hanno espresso la loro solidarietà completa a Montse Venturós. Il presidente Puigdemont dato supporto a tutti gli eletti che subiscono la persecuzione delle loro idee, la presidente del Parlamento Forcadell ha affermato che “né la criminalizzazione della politica né i tribunali impediranno che i catalani decidano sul loro futuro”. Anche la sindaca di Barcellona, Ada Colau, esponente della coalizione catalana affine a Podemos, si è espressa “contro la giudizializzazione della politica, in difesa della libertà di espressione e della sovranità municipale”.
Supporto anche da tutti i partiti al governo della Catalogna e da parte delle grandi associazioni culturali come Assemblea Nazionale Catalana e Omnium Cultural.
Nel merito dell’indagine la sindaca è indagata per disobbendienza e reati elettorali per non aver tolto la bandiera indipendentista dal balcone del municipio di Berga durante le elezioni e per continuare a rifiutarsi di toglierla.