Lui è Joan Coma, eletto al Comune di Vic in Catalogna. Lo scorso dicembre, mentre il consiglio comunale approvava una mozione di supporto al processo di autodeterminazione avviato dal Parlamento catalano, ha invitato i cittadini alla disobbedienza rispetto alle istituzioni spagnole.
Per questo motivo un magistrato lo ha segnalato ai tribunali. Oggi si sarebbe dovuto presentare al Parlamento di Madrid per dichiarazioni circa il presunto reato di incitazione alla sedizione.
Joan Coma ha deciso di non presentarsi e ha organizzato una conferenza stampa in cui ha informato le autorità spagnole della sua disobbedienza e dei suoi spostamenti al fine di consentire, eventualmente, il suo arresto. Ha invitato gli agenti della polizia catalana a non eseguire l’eventuale ordine di arresto e ha invitato i cittadini ad accettare l’eventuale sua detenzione con calma e senza insulti.
“Reprimere le idee politiche difese in un consiglio comunale è un grande passo indietro. Non vogliamo essere complici della criminalizzazione della politica: le questioni politiche non si risolvono nei tribunali”, ha affermato l’esponente indipendentista.
All’evento erano presenti, in segno di solidarietà, i rappresentanti di tutti i partiti del Governo catalano, delle maggiori associazioni civiche e anche di “Catalunya si que es Pot”, la forza catalana vicina a Podemos.
“Ora vedremo quali forze si metteranno dalla parte della democrazia e quali sosterranno la repressione dello Stato spagnolo”, ha aggiunto la sindaca di Berga, presente alla conferenza stampa.