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Comunicato del Presidente in esilio Puigdemont sui nuovi arresti e sui nuovi esiliati

Il Presidente in esilio Carles Puigdemont ha diramato un comunicato nel quale illustra la sua visione della situazione politica catalana, offre il proprio supporto ai nuovi esponenti politici arrestati e a quelli in esilio, invita a continuare l’impegno nella lotta nonviolenta e democratica per la dignità e l’indipendenza, conferma l’offerta di dialogo allo Stato spagnolo e cita il provvedimento dell’ONU in relazione al rispetto dei diritti politici del prigioniero Jordi Sanchez. Ecco il testo tradotto della lettera.

 

Generalitat de Catalunya
Govern de la Republica

Catalani e catalane,
lo Stato spagnolo vuole incarcerare le idee, le convinzioni, la parola, il pensiero, la politica.

L’assedio della giustizia spagnola contro la libertà nel nostro paese ci coinvolge tutti. Non solo gli indipendentisti, ma tutti. Perché se la Catalogna è diventata un paese di opportunità, se la Catalogna è un unico popolo, è stato precisamente perché ciò in cui si identifica come società è la libertà, la democrazia, la tolleranza e la modernità. E ora questi valori sono messi a rischio a causa dell’involuzione reazionaria dello Stato spagnolo.

I membri del nostro Governo e del nostro Parlamento oggi soffrono l’ingiustizia di uno stato di vendetta, non di diritto. Il loro sacrificio non sarà vano. La loro situazione personale è ingiusta e dolorosa, dobbiamo stargli vicino e fare nostra la loro causa. Dargli supporto è molto importante. Nello stesso tempo non è il momento dell’ira ma della serenità. Non è il momento dell’impeto ma del civismo. Non è il momento della resa ma della fermezza, della convinzione e della dignità. Ed è il momento di ricordarci che se siamo arrivati così lontano è perché abbiamo seguito la strada della democrazia, del rispetto e della pace. L’unica strada fertile.

Lo Stato non ha accettato i risultati del 21 dicembre. Si è visto che il problema non sono i candidati ma la vittoria democratica dell’indipendentismo. Oggi il Comitato dei Diritti Umani dell’ONU ha chiesto allo Stato spagnolo di rispettare i diritti politici di Jordi Sanchez e questa petizione vale per i diritti politici di tutti, specialmente per quelli di Jordi Turull. In Europa ogni giorno sempre più persone e più istituzioni sono allarmate dalla deriva autoritaria dello Stato Spagnolo. In Europa e in Catalogna tutti sanno che la soluzione deve essere politica. Anche in Spagna lo stanno capendo sempre più persone. E noi continueremo ad offrire questo appello al dialogo, per la politica e per la democrazia.

Lo Stato spagnolo deve sapere che i catalani non si lasceranno sottomettere. E non ci faremo umiliare. Abbiamo politici onesti e degni d’onore in prigione e in esilio. Più che mai è il momento dell’impegno, dell’unità, di insistere. Ma anche di riconfermarsi al servizio della Catalogna e della libertà.

Viva la Catalogna

Carles Puigdemont i Casamaiò
Presidente della Generalitat de Catalunya

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