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Kurdistan, il referendum di autodeterminazione si è svolto senza incidenti

Kurdistan, grande partecipazione al referendum per l’autodeterminazione nonostante le minacce di Turchia, Iraq e Iran.

“Oggi è un giorno storico. Il nostro messaggio è che la gente del Kurdistan, con tutte le sue differenze, vuole decidere in modo pacifico e democratico il suo futuro”, ha dichiarato il primo ministro della provincia del Kurdistan Meridionale Barzani dopo aver votato. “Giornata storica” è l’espressione più ripetuta dai dirigenti kurdi he parlano con i mezzi di informazione.
La partecipazione alle urne è molto grande e la capitale della regione Arbela è caratterizzata da un clima festoso. In tutte le città del Kurdistan Meridionale sono state organizzate manifestazioni spontanee con centinaia di persone che sventolano la bandiera kurda. Il voto dall’estero è stato già scrutinato e il 98% della diaspora kurda si è schierata per il Sì.

Il Kurdistan, frazionato in vari Stati

La votazione si è svolta in tranquillità anche nelle zone disputate con Baghdad e in quelle di frontiera con l’Iran. La serenità della votazione e le code presso i collegi elettorali stride con l’aggressività dell’ambiente esterno.

Il vicepresidente iracheno Nour al Maliki ha assicurato in una conferenza stampa che la votazione è una dichiarazione di guerra contro l’unità dell’Iraq. Baghdad e Ankara hanno minacciato di isolare completamente il Kurdistan Meridionale se deciderà di rendersi indipendente. Entrambi i governi hanno assicurato che chiuderebbero le frontiere e lo spazio aereo della regione. Il governo di Erdogan ha anche minacciato di interrompere gli oleodotti e impedire quindi la vendita del petrolio all’estero.

Il primo ministro kurdo Barzani ha risposto alle minacce assicurando che la Turchia e l’Iraq avranno il vicino migliore del mondo. “Non è possibile che il Kurdistan torni all’Iraq”, ha detto. Le forze armate di Rojava (Kurdistan siriano) si sono offerte per difendere il territorio del Kurdistan meridionale in caso di attacco.

Più di cinque milioni di persone hanno avuto diritto di voto. I collegi elettorali chiudono alle sei del pomeriggio (ora locale) e il Consiglio del referendum ha annunciato che i primi risultati saranno disponibili in 24 ore.

 

Fonti: VilaWeb, El Pais, Libération.

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