Gli eventi in Catalogna su susseguono rapidi.
La magistratura dello Stato spagnolo ha ordinato ai suoi organi subordinati in Catalogna di presentare una querela penale al tribunale supremo dello Stato contro la presidente del parlamento catalano Carme Forcadell per aver consentito il dibattito e la votazione sul processo costituente della repubblica catalana nonostante il divieto dello stesso tribunale supremo. I delitti di cui è accusata sono prevaricazione e disobbedienza.
Qualche ora fa le associazioni e gli enti culturali responsabili delle grandi mobilitazioni popolari degli ultimi anni a favore del diritto all’autodeterminazione del popolo catalano hanno annunciato iniziative di massa per denunciare la repressione giudiziaria dello Stato spagnolo nei confronti più alte cariche pubbliche e degli amministratori locali catalani che si sono resi responsabili dell’organizzazione del referendum consultivo sull’indipendenza sotto la presidenza di Artur Mas.
AGGIORNAMENTO
Il Tribunale Superiore di Giustizia catalano ha appena accettato la querela presentata dalla Magistratura la scorsa settimana contro la presidente del Parlamento catalano Carme Forcadell per aver consentito la discussione e l’approvazione in aula del processo costituente della repubblica catalana nonostante il divieto del Tribunale Costituzionale spagnolo.
La presidente può presentare ricorso entro tre giorni dopodiché il Tribunale Superiore catalano stabilirà un calendario per l’istruzione del caso e per decidere se giudicarla per disobbedienza e prevaricazione dei poteri. Se dovesse dichiararla colpevole, procederà alla sua inabilitazione e rimozione dall’incarico.
In quel momento cruciale tutta la responsabilità ricadrà sulla presidente Forcadell: potrà accettare la decisione spagnola o potrà presentarsi come se niente fosse in Parlamento. In quel caso si avrebbe un’indipendenza di fatto e lo Stato spagnolo dovrebbe scegliere tra la rassegnazione e la repressione.
Le forze politiche, sociali e civiche catalane hanno preannunciato grandi mobilitazioni per il mese di novembre in difesa e in sostegno della presidente e difficilmente la società catalana accetterebbe passivamente l’inabilitazione o, peggio, l’arresto della presidente del Parlamento democraticamente eletta.
CITAZIONI DA UN EDITORIALE DI VILAWEB
Di questo passo non arriveremo a settembre
Come abbiamo già detto varie volte l’inabilitazione della presidente del parlamento catalano Carme Forcadell da parte di organi dello Stato spagnolo sarà il grande scontro. Lo scontro con la maiuscola. Né la maggioranza parlamentare né il governo né la società catalani potranno accettare che la presidente interrompa le sue funzioni. In questo modo si otterrà l’intensificazione del conflitto. E come succede sempre in questi casi, la vittoria degli uni e la sconfitta degli altri sarà cosa di ore, al massimo di giorni.
Se veramente la giustizia spagnola oserà inabilitare la presidente del parlamento catalano potranno succedere due cose. La presidente può accettare la decizione e abbandonare il parlamento o può con tutta normalità aprire una nuova sessione. Nel primo caso assisteremo alla nostra sconfitta. Nel secondo caso assisteremo all’indipendenza di fatto che obbligherà lo Stato spagnolo ad una reazione forte o completamente impotente o completamente sproporzionata e, in questo caso, sarebbe un problema internazionale.