Il presidente basco Iñigo Urkullu, che da poche ore è stato riconfermato a capo di un governo in coalizione con il PSOE, tranquillizza il presidente dei socialisti spagnoli garantendo che il progetto di riforma dello Statuto d’autonomia basco non esce dai confini della Costituzione spagnola.
Altresì ha confermato che i documenti che ispirano la coalizione tra PNV e PSE (filiale basca del PSOE) si attengono letteralmente alla legge.
Questo patto è stato definito dal PP come “un’indipendenza a lenta cottura”. E proprio per smentire questa interpretazione Urkullu ha chiarito che in nessun caso la riforma statutaria basca sarà un pretesto per seguire una via unilaterale come quella che hanno intrapreso gli indipendentisti catalani”.
Nel frattempo EH Bildu propone due anni di lavoro in Parlamento per organizzare nel 2018 una consulta vincolante sul nuovo status politico basco, ispirato al processo di disconnessione catalano o al referendum scozzese. La candidata presidente indipendensita Maddalen Iriarte ha affermato durante il dibattito di investitura di Urkullu che in quattro anni tutti gli strumenti necessari affinché Euskal Herria sia indipendente saranno pronti. Il parlamento basco ha una maggioranza di 57 su 75 eletti che appoggiano il diritto a decidere (PNV, EH Bildu e Podemos).