Libera traduzione di un articolo di VilaWeb
Un relatore speciale dell’ONU per i diritti umani ha inviato il 30 gennaio scorso una lettera all’ambasciata spagnola di Ginevra e alla sede permanente spagnola all’ONU deprecando ed esprimendo preoccupazione per la persecuzione giudiziaria dei dirigenti politici catalani in relazione al referendum del 9 novembre.
A firmare la lettera è Alfred-Maurice de Zayas, esperto indipendente dell’Alto Commissariato dell’ONU per i Diritti Umani in tema di promozione dell’ordine internazionale democratico ed equo.
Nella lettera ricorda alle autorità spagnole l’importanza di permettere la libera determinazione dei popoli per evitare conflitti.
Il relatore, citando un’informativa del 2014 sulla libera determinazione dei popoli presentata all’Assemblea Generale dell’ONU, scrive alle autorità spagnole che il referendum, come quelli di Quebec e Scozia, è un metodo affidabile per sondare l’opinione pubblica e garantire l’autenticità dell’espressione della volontà politica in un contesto libero da minacce e dell’uso della forza.
Scrive De Zayas: “Voglio esprimere la mia preoccupazione per alcune informazioni che continuo a ricevere su una campagna diffamatoria chiamata “operazione Catalogna” contro dirigenti politici catalani in corso in questo momento con l’obiettivo di frenare il processo indipendentista catalano”.
E anche se capisce che il referendum del 9 novembre fosse stato dichiarato illegale dalle autorità spagnole, si definisce preoccupato dal fatto che continuino i processi contro i dirigenti politici che organizzarono il referendum.
Inoltre ricorda che molti conflitti armati dal 1945 in poi sono connessi con la negazione della libera determinazione e che questo.
Il relatore ha anche scritto al corpo diplomatico spagnolo che la libera determinazione è particolarmente importante perché permette agli individui e ai popoli di godere di ciascuno dei diritti riconosciuti dai trattati internazionali dei diritti umani.
Aggiunge che darà supporto a tutti gli sforzi delle autorità statali per dialogare con coloro i quali aspirano alla libera determinazione e per garantire i diritti umani in Catalogna e in Spagna.
Si mostra preoccupato per il clima politico in Spagna e si mette a disposizione delle autorità spagnole per discutere la situazione attuale nel contesto degli obblighi spagnoli nei confronti del diritto internazionale.