Il presidente delle Corts Valencianes, il parlamento valenciano, Enric Morera, leader del Bloc Nacionalista Valencià ed esponente della coalizione Compromis, afferma che lo Stato spagnolo “non è praticabile”.
“Le leggi valenciane approvate dal parlamento autonomo sono tutte ferme presso il Tribunale Costituzionale. Il governo statale ha sempre presentato ricorsi contrari, è un grande scandalo. E’ un attacco diretto al nostro autogoverno e alla nostra autonomia. C’è la volontà di annullare il nostro autogoverno. In sede di commissione bilaterale (Stato-Comunità Autonoma) abbiamo avuto una posizione molto energica per difendere il parlamentarismo e gli interessi valenciani. Questa dinamica di involuzione dell’autonomia è il brodo du coltura per la crisi globale territoriale che sta attraversando lo Stato”.
Uno Stato che deve essere ripensato e rielaborato completamente. In cinque anni il signor Rajoy ha incrementato il debito pubblico di 350.000 milioni di euro, è una catastrofe. Lo Stato spagnolo in questo momento non è praticabile”.
“Tutto quello che sta succedendo in Catalogna è il frutto della campagna statale anticatalanista avviata nel 2006 ma che già viveva sottotraccia da tempo. E noi valenciani ricordiamo molto bene che l’anticatalanismo è stato un bruttissimo affare per il popolo valenciano, molto brutto.
Il patto autonomistico del 1978 è assolutamente finito, se no saremo capaci di elaborare un altro patto fatto di politiche di alto livello io prevedo una situazione molto difficile per lo Stato spagnolo.
Quello che succede in Catalogna era un fatto annunciato, non mi sorprende. Si era detto e annunciato che ci sarebbe stata l’approvazione di una legge per il referendum. La questione è capire perché si è arrivati a questa situazione. Questo malessere viene da lontano. Questi stessi fenomeni accadono in tutta Europa a causa della fine degli Stati-nazione così come li abbiamo conosciuti finora. Ogni giorno di più i popoli europei, non solo quello catalano, vogliono avere strumenti per poter stare in un mondo globale partendo dalla propria località.
Quel che auspico è tranquillità e serenità; che ci sia un clima che ci permetta di affrontare a livello politico una grande evidenza: il patto costituzionale del ’78 è esaurito. Quindi o facciamo un altro patto, con altre politiche, o avremo una situazione negativa per tutti. L’immobilismo abbiamo visto che non è la soluzione”.
Il presidente del parlamento valenciano afferma inoltre di aver parlato con la sua omologa catalana Carme Forcadell. “Farò una visita al parlamento catalano per darle il mio supporto personale. Specialmente perché viene indagata per aver consentito al parlamento un dibattito politico. Questo è inaudito. E’ proprio dei regimi del passato. Il parlamentarismo significa parlare. Parlare con tutti”.