27-09-2017 Puigdemont: “Non dimenticheremo mai la repressione del PP e i silenzi complici”
Il presidente catalano Carles Puigdemont ha avvertito che la Catalogna non dimenticherà mai ciò che sta succedendo in questi giorni con l’offensiva dello Stato per reprimere il referendum. “Non dimenticheremo né l’aggressione così grave del PP né i silenzi complici di coloro che l’hanno resa possibile”, ha detto.
“Quello che è successo in questi giorni non lo dimenticheremo mai” ha detto il presidente durante un evento di campagna referendaria del suo partito PDeCat, mentre in strada si sentivano grida “indipendenza” e “voteremo”. “Non dimenticheremo né i silenzi complici né la collaborazione necessaria che è servita affinché il governo spagnolo del PP abbia potuto perpetrare questa aggressione così grave. Non dimenticheremo mai la proibizione delle idee, delle opinioni, degli eventi politici”.
Il presidente ha assicurato che si è assistito a “cose che non si vedevano dall’epoca di Franco, cose che le generazioni più giovani non accettano con quella rassegnazione impaurita con la quale il franchismo pretendeva che accettassimo la sua realtà”.
E ha avvertito che “in questo paese ci sono cose che non lasceremo che avvengano mai più. Ci sono cose che ci uniscono oltre ogni cosa: sono la libertà e la democrazia e non ci faremo soffocare da una forza politica che incarna le peggiori pratiche dell’UE”.
“Il referendum non lo fermerà nessuno”. L’offensiva dello Stato ha fatto nascere “una nuova maggioranza”. “Ci siamo sentiti tutti in dovere di uscire a difendere la democrazia, perché l’abbiamo vista minacciata, in pericolo”, ha spiegato.
“Tutto ciò l’abbiamo fatto in modo civile, pacifico, con una punta di ironia e di immaginazione festosa. Modi che hanno smontato coloro i quali volevano vedere la Catalogna come un campo di battaglia e si sono ritrovati con gente che regala garofani”.
“Ci sentiamo forti, non perché abbiamo un esercito dietro o navi, ci sentiamo forti perché abbiamo la ragione democratica dalla nostra parte e vogliamo decidere, anche se quel che decidiamo non piace a Madrid”. Il presidente ha accusato le forze contrarie al referendum di nascondersi dalla gente e di non essere capaci di fornire un solo argomento convincente che consenta di decidere se è meglio l’indipendenza o continuare come fin’ora. “Si vergognano”, ha detto.
27-09-2017 Traduzione dell’editoriale di Vicent Partal, direttore di Vilaweb.
Un testo molto utile per capire cosa potrà succedere domenica e lunedì. Utile sia per i catalani sia per coloro i quali si recheranno in Catalogna nei giorni del referendum. Sapere come muoversi in certi frangenti può prevenire i problemi. Leggi qui la traduzione, o leggi l’articolo in Lingua originale sul sito di VilaWeb.
27-09-2017 Il gruppo parlamentare dei Verdi/ALE europei chiede mediazione tra la Commissione Europea, Spagna e Catalogna
La formazione si mostra preoccupata dalle misure che sta adottando il governo spagnolo: “misure che stanno mettendo a rischio i valori della UE come la libertà di espressione e di assemblea”.
Il gruppo ha inviato una lettera al presidente della Commissione Europea Jean-Claude Junker, nella quale chiede all’organismo europeo che prenda l’iniziativa della mediazione tra i governi catalano e spagnolo: “vi chiediamo di prendere iniziativa per far cominciare il dialogo che porti la situazione su un terreno politico prima del primo ottobre”.
La lettera è stata firmata dai due presidenti del gruppo verde Ska Keller e Philippe Lamberts e ricorda che il governo spagnolo ha arrestato membri del governo catalano, ha investigato partiti, ha bloccato i conti della Generalitat, ha minacciato più di 700 sindaci di detenzione e ha vietato la pubblicità istituzionale sul referendum. “Crediamo fermamente che queste azioni per evitare il referendum tramite i tribunali e violando le libertà fondamentali non sono la soluzione al conflitto.
27-09-2017 La polizia catalana teme che l’ordine di sigillare le scuole sede di seggio comporti gravi problemi di ordine pubblico
La polizia catalana, Mossos d’Esquadra, guardano con preoccupazione agli ordini della magistratura che chiedono di sigillare, prima del prossimo sabato, le scuole designate per accogliere i seggi del referendum perché pensa che questo provvedimento potrebbe comportare problemi di ordine pubblic.
Da fonti vicine ai vertici della polizia catalana i più alti comandi dei Mossos si sono riuniti nella serata di ieri 26 settembre 2017 per analizzare le istruzioni della magistratura che li obbliga a dispiegare un “ampio dispositivo” per impedire che il primo ottobre si voti, anche fino a cento metri attorno ai luoghi designati per accogliere le urne.
In questa riunione i comandanti dei Mossos hanno detto che, nonostante abbiano sempre accolto gli ordini della Magistratura, le ultime direttive del Ministero dell’Interno spagnolo per impedire il referendum del primo ottobre potrebbero sfociare in gravi problemi per l’ordine pubblico.
In un’ordine diretto al Maggiore dei Mossos d’Esquadra Josep Lluis Trapero, la Magistrature ordina alla polizia catalana che garantisca che non si possa accedere ai locali previsti per la votazione e che si impedisca la formazione dei tavoli di presidenza di seggio.
Secondo fonti della dirigenza dei Mossos le istruzioni della magistratura potrebbero portare a danni più importanti di quello che si vogliono evitare.
Trapero parteciperà oggi ad una nuova riunione convocata dalla Magistratura Superiore spagnola in Catalogna, assieme ai comandanti della Policia Nacional e della Guardia Civil.
27-09-2017 Donald Trump: “Credo che il presidente Rajoy dirà che non si voterà ma la gente si opporrà molto”.
In occasione della visita negli Stati Uniti d’America di ieri, 26 settembre 2017, il primo ministro spagnolo Rajoy ha incontrato il presidente Donald Trump il quale, in una conferenza stampa dopo l’incontro ha rilasciato due dichiarazioni ambigue e confuse sulla situazione spagnola. Rispondendo a due domande sul referendum catalano ha risposto che “la Spagna è un grande paese e continuerà ad essere unito” ma che “nessuno sa se si voterà al referendum del primo ottobre”, aggiungendo che “credo che il presidente Rajoy dirà che non si voterà ma la gente si opporrà”. Trump ha concluso: “Stiamo parlando un grande paese, ho seguito gli sviluppi, di fatto è una questione che si sviluppa da secoli, credo che nessuno sa se potranno celebrare il referendum. Parlo a titolo personale: vorrei che la Spagna resti unita”.
27-09-2017 Il sindaco di Dublino chiede a Rajoy di porre fine alla repressione
Il sindaco di Dublino invia una lettera a Rajoy per chiedergli di lasciare in pace i sindaci catalani. Mícheál Mac Donncha, sindaco di Dublino e membro del Sinn Féin ha scritto al primo ministro spagnolo Rajoy per protestare contro la persecuzione dei 712 sindaci catalani che hanno dato supporto esplicito al referendum del primo ottobre. Nella lettera il sindaco esprime “profonda preoccupazione” per i fatti e crede “fermamente” che rendere possibile un “esercizio chiaramente democratico” voluto dall’80% dei catalani “non dovrebbe mai essere una ragione per perseguire politici eletti”.
In questo senso il sindaco dice chiaramente che le “minacce” e i “casi giudiziari” contro le autorità non sono la risposta a “domande democratiche” e che al suo posto resterebbe “nell’ambito dei valori democratici e del dialogo politico”.
Il sindaco della capitale irlandese ha scritto che i sindaci favorevoli al referendum “stanno proteggendo i diritti fondamentali e la partecipazione politica e il voto”. Chiede quindi a Rajoy una “soluzione politica alla legittima posizione della Catalogna” e che le minacce ai sindaci terminino.
27-09-2017 Lo Stato blocca i conti del Coordinamento dei Castellers
Il Coordinamento dei Castellers Catalani ha denunciato che dal 20 settembre i suoi conti bancari sono stati bloccati per ordine del Ministero delle Finanze spagnolo. Secondo un comunicato diramato dal coordinamento il ministero non ha notificato a questa organizzazione i motivi della misura. Questo vuol dire in pratica che qualsiasi pagamento sarà controllato dal Ministero. Il coordinamento ha chiesto spiegazioni sia alle banche che al Ministero e considera questo tipo di misura “ingiustificabile, tenendo conto che il coordinamento è un’entità di tipo federale, senza scopo di lucro, come anche tutte le entità che ne fanno parte, e non ha relazioni organiche con la Generalitat de Catalunya”.
Il Coordinamento dei Castellers (CCCC) approfitta di questo comunicato per condannare in blocco le misure dello Stato contro il Governo catalano: “Al di là del nostro caso concreto la CCCC vuole mostrare il suo totale rifiuto del provvedimento di controllo dei conti della Generalitat e degli organismi ad essa vincolati”.
26-09-2017 “Noi guardiamo ai paesi avanzati, altri alla Korea del Nord e chiudono siti internet.
Jordi Turull, Consigliere di Presidenza catalano in conferenza stampa dopo il Consiglio Esecutivo del Govern: “Noi guardiamo ai paesi moderni, altri alla Korea del Nord e chiudono siti internet. Lo Stato non ci ha consentito di accogliere altri rifugiati. Quello che stanno facendo con la catena di comando della polizia catalana vulnera l’ordine naturale dei comandi. Protestiamo formalmente per la violazione di alcuni diritti civili e umani. Presenteremo ricorsi contro le direttive della magistratura e chiediamo che interrompa tutte le operazioni contro il referendum. Il Governo si sta occupando sull’assicurare che il primo ottobre si possa votare con assoluta normalità. Vogliamo proteggere i cittadini e per questo non posso entrare in ulteriori dettagli. Non farò dichiarazioni sul nostro dialogo con la polizia catalana, noi abbiamo fiducia in loro al 100%. I componenti del tavolo di presidenza dei seggi elettorali saranno coloro i quali riceveranno la notifica, se non potranno prendere parte al seggio saranno sostituiti da supplenti. Il tavolo di presidenza dei seggi non sarà formato a partire da volontari. Tutte le persone che vorranno votare riceveranno attraverso molti canali l’elenco dei seggi. Gli spagnoli sono arrivati in Catalogna via terra, mare e aria. Dal mare sono arrivati truccati (disfressats) da parco infantile.
I Mossos hanno molto chiaro il loro ruolo. Sanno cosa fare, non saremo noi a dirglielo. Il governo catalano ha solamente un piano: votare il primo ottobre. Ancora non possiamo parlare del giorno 2. I cittadini conoscono le conseguenze del 1 ottobre. C’è una Legge di transizione che il Parlamento deve applicare. Se vince il No il Parlamento agirà di conseguenza. Da parte del ministero dell’Interno spagnolo non accettiamo lezioni su come si deve gestire un corpo di polizia.
Non spiegheremo come le urne elettorali arriveranno ai seggi, abbiamo migliaia di poliziotti a caccia di urne. Sicuramente quando i poliziotti spagnoli arrivano in Catalogna ne rimangono innamorati.
25-09-2017 Denunciata la giornalista di punta della radio pubblica catalana
L’Unione degli Ufficiali della Guardia Civil ha denunciato il programma “Il Mattino di Catalunya Radio” presentato da Monica Terribas per aver favorito “azioni contro l’ordine pubblico”. Il programma ha chiesto agli ascoltatori che raccontassero i movimenti dei corpi di polizia durante l’operazione Anubis del 20 settembre, il giorno del colpo di Stato spagnolo contro le istituzioni catalane.
Con un comunicato l’associazione dei poliziotti ha annunciato di aver presentato denuncia e assicura che potrebbe esser stato violato il Codice Penale.
“Comportamenti come quelli della trasmissione sono di un’irresponsabilità allarmante perché mettono a rischio sia la sicurezza delle operazioni sia il resto dei cittadini”. Il testo assicura che è in corso una “deriva paranoica deplorevole”, un comportamento “che può arrivare ad essere d’aiuto per terroristi, narcotrafficanti o altri delinquenti”.
25-09-2017 Più del 90% dei comandi della polizia catalana danno supporto al Maggiore Trapero
Il sindacato dei comandi del corpo di polizia catalano ha dato “totale supporto al Maggiore Trapero”. “In rappresentanza di più del 90% degli ispettori, intendenti e commissari dei Mossos d’Esquadra diamo il nostro totale supporto alla posizione del nostro Maggiore” che si è dichiarato contrario al fatto che i suoi ordini fossero “commissariati” da un organo dello Stato spagnolo inaugurato ad hoc per trasferire la catena di comando della polizia catalana dal Governo di Barcellona a quello di Madrid.
25-09-2017 La Guardia Civil entra in 31 municipi
La Guardia Civil entra in diversi municipi. La magistratura ha ordinato la ricerca di informazioni in 31 comuni. La repressione dello stato spagnolo contro il referendum concentra gli sforzi una volta ancora contro i municipi catalani trasformando la Guardia Civil in polizia giudiziaria che agisce per la prima volta contro i Comuni, dopo aver agito contro diverse imprese private.
Gli agenti hanno chiesto ai segretari municipali di consegnare la documentazione burocratica sul referendum e i testi degli atti istituzionali che esprimono supporto alla consultazione. Il sindaco di Almacelles, Ramon Ibarz del PDeCat, di ritorno dalla magistratura che lo aveva convocato per dichiarazioni sul suo illegale sostegno istituzionale al referendum ha detto “funzionano al contrario: prima ti convocano e poi controllano se è vero o no”.
24-09-2017 Lo Stato mette sotto controllo la polizia autonoma catalana. Il governo catalano e il Maggiore dei Mossos non accettano la decisione. Il PP catalano apprezza. Il nuovo “cordinatore” dei Mossos è un colonnello processato per tortura di attivisti baschi. Il sindacato dei Mossos chiede soluzioni politiche.
Il magistrato superiore José Maria Romero de Tejada si è riunito ieri, sabato 23 settembre 2017 con il Maggiore dei Mossos d’Esquadra Josep Lluis Trapero, per comunicargli il ritiro delle competenze. Il Ministero dell’Interno spagnolo vuole applicare l’articolo 28.2 della Legge organica delle Forze e Corpi di Sicurezza che prevedono il commissariamento dei corpi di polizia che pertanto passeranno ad essere diretti e ad eseguire ordini da parte di un “alto comando” della Guardia Civil. Il Maggiore catalano Trapero avrebbe risposto che qualsiasi ordine proveniente da questo “alto comando”, diretto da Diego Perez de los Cobos, deve arrivare per iscritto.
IL MINISTERO
Da parte sua il ministero descrive l’istituzione dell’Alto Comando come un provvedimento “che non presuppone il ritiro di competenze ai Mossos, come alla Guardia Civil o la Polizia Nazionale, semplicemente è un mezzo di coordinamento”.
LA POLIZIA CATALANA
Gi agenti dei Mossos d’Esquadra devono in ogni caso obbedire agli ordini dei loro superiori, i loro superiori diretti. Il corpo è gerarchico e la piramide dei comandi prevede che il massimo responsabile è il Maggiore del corpo Trapero. In questo senso è proprio Trapero che dà ordini. Ora Trapero continuerà ad essere il massimo responsabile del corpo ma finora le istruzioni politiche arrivavano dal Consiglio per gli Interni della Generalitat catalana mentre ora Trapero riceverà i comandi dal numero tre del Ministero degli Interni spagnolo, Diego Perez de los Cobos, della Guardia Civil.
Tra pero ora deve seguire gli ordini di Diego Perez o, se disubbidisce, al “ministro” dell’interno catalano Joaquim Forn. Gli agenti faranno quello che dirà Trapero.
IL MINISTERO DEGLI INTERNI CATALANO
“Non accettiamo l’ingerenza dello Stato sui Mossos d’Esquadra”. Così ha dichiarato il Consigliere agli Interni della Generalitat Joaquim Forn sul ritiro delle competenze sul corpo di polizia autonoma catalana in una conferenza stampa senza precedenti. Il “ministro” catalan informa anche che i servizi legali del “ministero” dell’Interno catalano sono già al lavoro per studiare le azioni da intraprendere.
IL MAGGIORE TRAPERO
Il capo della polizia autonoma catalana ha espresso la sua volontà di non accettare la misura di spostamento dei poteri dal governo catalano a quello spagnolo e ha qualificato il provvedimento come “ingerenza dello Stato”. Ha anche avvertito che “ciò salta tutti gli organi disposti dalla legge per coordinare la sicurezza in Catalogna”. Il profilo Twitter dei Mosso ha pubblicato questa frase “Continueremo a lavorare come sempre esercitando le nostre competenze per garantire la sicurezza e l’ordine pubblico e stare al servizio dei cittadini”.
IL PP CATALANO APPREZZA IL CAMBIO DI POTERE
Il leader del PP catalano Xavier Garcia Albiol non ha atteso molto prima di dichiarare che “siamo in migliaia in Catalogna a valutare positivamente che il Ministero dell’Interno spagnolo assuma il coordinamento di tutte le forze di polizia catalane”.
PEREZ DE LOS COBOS, PROCESSATO PER TORTURA DI ETARRAS
Diego Perez de los Cobos, il colonnello che la magistratura ha imposto come comando unico per gestire il lavoro dei Mossos, della Guardia Civil e della Polizia Nazionale, è stato processato per tortura di prigionieri baschi attivisti dell’ETA.
E’ stato accusato di maltrattare un prigioniero che già era in ospedale per essere stato aggredito precedentemente. In particolare Diego Perez gli avrebbe tappato naso e bocca. Alla fine del processo è stato esonerato dall’incarico assieme ad altri due militari.
Il padre di Diego Perez è stato candidato da Fuerza Nueva al Congresso dei Deputati nel 1977, le prime elezioni democratiche.
IL SINDACATO DEI MOSSOS
Il portavoce del più grande sindacato dei Mossos, il FEPOL, Valentì Anadòn, ha dichiarato che “La soluzione non può arrivare manu militari” e ha chiesto soluzioni politiche.
“E’ il momento di costruire ponti. Vogliamo continuare ad essere i garanti dei diritti, delle libertà e della coesione sociale catalana”. Ha fatto appello a tutti i dirigenti politici affinché “nessuno strumentalizzi il ruolo della polizia”. A suo parere questa questione non è un problema della polizia e quindi devono essere i politici a trovare soluzioni. “Stiamo assistendo al collasso della politica”, ha concluso.
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