14-09-2017 HUMAN RIGHTS WATCH OSSERVA LA SITUAZIONE CATALANA PER VERIFICARE ABUSI DI POTERE O VIOLENZE
Human Rights Watch sta “osservando la situazione” in Catalogna per controllare se si verificano “abusi di potere o violenze”.
L’associazione internazionale statunitense, per bocca del responsabile della comunicazione per l’Europa Andrew Stroehlein, sostiene di non prendere posizione sull’indipendenza catalana o sul referendum.
Il responsabile ha inoltre pubblicato un tweet in cui fa notare che la magistratura spagnola “minaccia di arrestare centinaia di sindaci pro referendum”.
14-09-2017 SI POTRA’ VOTARE ANCHE A BARCELLONA. ACCORDO TRA COMUNE E GENERALITAT
Ada Colau, sindaca di Barcellona e Carles Puigdemont, presidente della Generalitat de Catalunya, hanno stretto un patto per il referendum. La sindaca assicura che si potrà votare senza mettere a rischio le istituzioni e i funzionari. Il presidente celebra l’accordo e lo definisce come “buona notizia”.
Non sono ancora chiari i termini dell’accordo ma fonti municipali assicurano che in nessun caso saranno violate le regole stabilite dai funzionari del municipio che prevedono che la sindaca debba rispettare le prescrizioni del Tribunale Costituzionale spagnolo se non vuole far fronte a “responsabilità penali”.
14-09-2017 UE, JUNCKER: “SE VINCE IL Sì ALL’INDIPENDENZA CATALANA LO RISPETTEREMO”. POI LO STAFF ADDRIZZA IL TIRO
Il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker ha detto in una intervista ad Euronews che se dovesse vincere il sì al referendum d’indipendenza della Catalogna le istituzioni europee lo rispetterebbero. Ha aggiunto che, in quel caso, lo Stato catalano dovrebbe seguire tutte le procedure vigenti per avere accesso all’Unione Europea come membro di pieno diritto.
“Per principio – dice testualmente – la Commissione non interviene nei dibattiti interni di un paese quando si tratta di dibattiti legittimi, democratici, accettabili e accettati. La Commissione di Prodi, di Barroso e la mia, ha sempre detto che in questa materia sosteniamo le sentenze del Tribunale Costituzionale spagnolo e le decisioni del Parlamento Nazionale spagnolo. E’ chiaro che se ci sarà un sì all’indipendenza della Catalogna noi rispetteremo questa elezione. Ma il giorno dopo il voto la Catalogna non può diventare un membro dell’UE. Dovrà seguire un processo di adesione come tutti gli Stati membri che sono entrati dopo il 2004, non è un processo automatico”.
Subito dopo queste dichiarazioni i responsabili del governo spagnolo sono entrati in contatto con la Commissione il cui staff, attraverso Twitter e altri canali ha precisato che Juncker voleva riferirsi ad un referendum di indipendenza accettato dallo Stato. Quindi il suo voleva essere un ragionamento ipotetico.
In queste ore le dichiarazioni del presidente della CE sono al centro di una battaglia di interpretazioni tra indipendentisti e unionisti.
14-09-2017 LO STATO PREVEDE DI STACCARE LUCE E INTERNET ALLE STRUTTURE PUBBLICHE. PUIGDEMONT: “CI REGALERANNO UNA GIORNATA ROMANTICA”
Secondo il quotidiano conservatore spagnolo El Mundo fonti governative sostengono che la magistratura potrà ordinare il distacco della corrente elettrica e informatica nelle strutture coinvolte nella realizzazione del “referendum illegale” per impedire l’accesso, la verifica dei dati legati al censo elettorale così come la conta dei voti. L’obiettivo del governo spagnolo è far percepire a tutti che l’iniziativa sarà “tanto precaria e minoritaria da non potersi chiamare referendum”.
El Mundo sintetizza in uno schema tutte le contromisure intraprese dallo Stato per mandare in cortocircuito l’organizzazione del referendum: sequestro delle urne, impedimento di formazione delle commissioni elettorali nei seggi, avvertimento di illegalità ai sindaci, ai funzionari pubblici e ai cittadini, distacco di luce e connessione internet.
Il quotidiano assicura inoltre che i servizi segreti spagnoli segnalano che il governo catalano mente quando afferma di possedere le urne necessarie alla realizzazione del referendum.
Da parte sua il presidente catalano Carles Puigdemont ha ironizzato sulla notizia del distacco della luce: “Se ci staccheranno la luce ci regaleranno una giornata romantica”.
14-09-2017 LE POSTE SPAGNOLE NON ACCETTANO SPEDIZIONI RELAZIONATE AL REFERENDUM
La direzione di “Correos”, le poste statali spagnole, ha inviato un’email ai centri operativi in Catalogna nella quale comunica che l’impresa “dovrà astenersi dall’accettare spedizioni relazionate al referendum. L’impresa pubblica ricorda che tutto il personale è tenuto a rispettare queste istruzioni, con particolare attenzione ai turni pomeridiani.
14-09-2017 USA: “LAVOREREMO CON IL GOVERNO CHE USCIRA’ DAL REFERENDUM CATALANO”.
Heather Nauert, portavoce del Dipartimento di Stato statunitense si è pronunciata sulla situazione catalana in occasione di una conferenza stampa durante la quale i giornalisti hanno ricordato alla portavoce che il presidente Trump ha appoggiato pubblicamente il referendum scozzese.
La portavoce ha risposto da un lato con la solita formula utilizzata da tutti gli Stati e organismi internazionali che leggono il processo di autodeterminazione come una questione interna allo Stato spagnolo ma ha anche aggiunto un nuovo particolare: gli Stati Uniti d’America si impegnano la lavorare con il governo o l’entità istituzionale che produrrà il risultato del referendum. “Noi non interferiamo in questa questione interna. Lavoreremo con il governo o l’entità che ne uscirà, qualunque essa sia”, ha detto.
Nella stessa occasione Nauert è stata stimolata a prendere posizione anche sul referendum del 25 settembre in Kurdistan meridionale amministrato dall’Iraq. La risposta è stata opposta a quella sul referendum catalano: gli USA vi si oppongono fermamente.
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