Posted on

Referendum Catalogna – Notizie del 27 e 28-10-2017

27-10-2017 21:00 La Scozia “capisce e rispetta la decisione del governo catalano”. Rifiuta l’intervento spagnolo e chiama l’UE a cercare una soluzione pacifica e democratica. Il Governo scozzese ha pubblicato un comunicato sulla proclamazione della Repubblica Catalana nel quale afferma che la dichiarazione di indipendenza è arrivata dopo molti rifiuti del dialogo. La Scozia considera amici e alleati gli spagnoli ma chiede di intraprendere un processo di dialogo, rispettare la democrazia ed evitare l’imposizione.

27-10-2017 21:00 Il primo ministro belga chiede una soluzione internazionale per trovare una

27-10-2017 16:00 Il deputato Lluis Llach, storico cantautore indipendentista, espone nel parlamento una bandiera delle Nazioni Unite.

soluzione pacifica. Charles Michel dice che una crisi politica si può risolvere solo con il dialogo. La prima reazione di un capo di governo europeo alla proclamazione della repubblica catalana è un tweet del primo ministro belga. Il presidente Puigdemont ha risposto immediatamente con un altro tweet: “Il dialogo c’è stato e ci sarà sempre, è il nostro modo per risolvere situazioni politiche e trovare soluzioni pacifiche”.

27-10-2017 21:00 Il PNV chiede “rispetto per la Catalogna e per le decisioni delle sue legittime istituzioni. Questo nuova fase chiede democrazia e responsabilità”.
Gli indipendentisti di EH Bildu chiederanno al Parlamento della Comunità Autonoma Basca di riconoscere la Repubblica Catalana.

27-10-2017 21:00 Un gruppo di unionisti di estrema destra ha tentato di assaltare la sede di Catalunya Radio, la radio pubblica catalana. Gli estremisti non sono riusciti a penetrare nella sede ma hanno sfasciato alcune vetrine. Il segretario del Partito Socialista di Catalogna ha condannato questo episodio difendendo il diritto alla libera informazione. Il direttore dell’emittente ha annunciato che denuncerà i fatti grazie alle immagini registrate dalle telecamere di sicurezza.

27-10-2017 21:00 Alfano: L’Italia non riconosce l’indipendenza della Catalogna e la definisce “gesto gravissimo”. L’Italia “non riconosce e non riconoscerà la dichiarazione di indipendenza della regione spagnola della Catalogna” ha affermato il ministro degli Esteri italiano Angelino Alfano. “E’ un gesto gravissimo a fuori dall’ambito legale. Esprimiamo ferma condanna e, allo stesso tempo, il desiderio che si possa ristabilire il dialogo nel rispetto della Costituzione spagnola”.

27-10-2017 21:00 Rajoy: “Noi spagnoli stiamo vivendo una giornata triste, senza rispetto per i diritti della maggioranza. Il governo spagnolo ha iniziato ad adottare le misure del 155. Le risoluzioni approvate oggi sono nulle. Abbiamo accordato l’estinzione del Diplocat e le rappresentanze del governo catalano all’estero. Abbiamo concordato la cessazione del presidente, del vicepresidente e dei consiglieri (i ministri catalani). Abbiamo rimosso il direttore generale dei Mossos. Questi sono i passi necessari e imprescindibili per ripristinare la legalità. L’indipendenza è triste, è una frode, una imposizione. Non si tratta di sospendere l’autogoverno ma di tornare alla normalità. Il parlamento catalano è sciolto e ci saranno elezioni autonome il 21 dicembre. E’ il momento di tornare alla legalità. Saranno elezioni libere, pulite e legali. Non si tratta di sospendere l’autonomia ma di farla tornare alla legge e alla concordia. Ringrazio tutte le forze politiche che hanno appoggiato queste misure a cominciare dal PSOE e Ciudadanos.”.

27-10-2017 18:25 Il deputato argentino Juan Carlos Giordano presenterà una mozione affinché l’Argentina riconosca la nuova repubblica indipendente di Catalogna e rifiuti l’intervento del governo spagnolo e del Re.

27-10-2017 18:25 Gerry Adams, Sinn Féin, solidarizza con il popolo catalano e dà il benvenuto alla Repubblica Catalana.

27-10-2017 18:00 Donald Tusk, presidente del Consiglio d’Europa, chiede dialogo e di usare la forza del ragionamento. “Per l’UE non cambia niente. La Spagna rimane il solo interlocutore. Spero che il governo spagnolo preferisca la forza degli argomenti, non l’argomento della forza”.

27-10-2017 18:00 Jean-Guy Talamoni, Presidente dell’Assemblea di Corsica: “Salutiamo la nascita della Repubblica di Catalogna. Solidarietà”.

27-10-2017 17:50 Ibarretxe, ex presidente basco: “Rispetto, affetto e riconoscimento per la Repubblica Catalana”.

27-10-2017 17:30 Pedro Sanchez, segretario PSOE: “In democrazia, oltre la forza democratica dei voti, i leader devono esercitare il loro potere pensando ai cittadini. Puigdemont e Junqueras sono i principali responsabili della rottura della società catalana. Grazie alla Costituzione che vogliono rompere la Catalogna è uno dei popoli con più autogoverno d’Europa e del mondo. Noi socialisti, nel corso di questa crisi, ci siamo appellati al senso comune rispetto al secessionismo oi difendindipendentista. Niamo la Costituzione del ’78 che abbiamo contribuito a scrivere. Puigdemont avrebbe dovuto convocare elezioni legali per tutto il popolo catalano. Con la fuga delle imprese i principali danneggiati saranno i catalani. Mi piacerebbe dire ai catalani che percepiamo il vostro dolore, che la vostra frattura è la nostra. La Catalogna continuerà ad essere Spagna. Abbiamo vissuto momenti molto difficili anche in passato ma mi voglio appellare alla ragione democratica. Ora, Stato di diritto, ora democrazia, ora Statuto d’Autonomia”.

27-10-2017 17:24 Gli Stati Uniti d’America appoggiano le misure dello Stato spagnolo per garantire l’ordine costituzionale.

27-10-2017 16:24 Deputato finandese Mikko Karna: “Congratulazioni alla Repubblica indipendente di Catalogna. La prossima settimana consegnerò una mozione al Parlamento finlandese per il suo riconoscimento”.

27-10-2017 16:14 Madrid. Il Congresso dei deputati spagnolo approva l’applicazione dell’articolo 155 che sospende l’autonomia catalana.

27-10-2017 15:40 Rajoy chiede tranquillità agli Spagnoli e garantisce che lo Stato ripristinerà lo stato di diritto e la normalità in Catalogna. Il coordinatore generale del PP, Fernando Martinez Maillo ha chiesto tranquillità perché “in poche ore verrà ripristinata la legalità con l’applicazione dell’articolo 155. Coloro i quali hanno violato la Costituzione dovranno risponderne. Quello che è successo oggi è la prova chiara del fatto che quello che ha approvato il Senato (articolo 155) era molto necessario. L’obiettivo è ripristinare la legalità. Le cose si faranno con misura, come abbiamo fatto finora. Tranquillità, lo Stato reagirà e sarà all’altezza della situazione.”.

27-10-2017 15:05 La presidente del Parlamento catalano Carme Forcadell legge solennemente la dichiarazione di indipendenza firmata il 10 ottobre dai 72 deputati indipendentisti. Un testo che “costituisce la repubblica catalana, come stato indipendente e sovrano, di diritto, democratico e sociale”. Segue la votazione del testo per chiamata nominale e voto segreto.

27-10-2017 14:50 Le votazioni parlamentari bocciano tutte le proposte dei partiti unionisti (elezioni anticipate e altro). I partiti unionisti escono dalla camera. Il parlamento approva la richiesta al Governo di applicare il processo costituente.

27-10-2017 14:45 Il PP accetta la proposta del PSOE affinché il 155 non tocchi i media pubblici catalani.

27-10-2017 14:45 Arrimadas, Ciudadanos. Chiede di intervenire “a causa della gravità di quel che sta per accadere. Il nazionalismo può portare solo al ‘tanto peggio, tanto meglio’. Avete provocato uno scontro istituzionale, politico e sociale. Avete avuto opportunità di fermarvi ma non lo avete fatto. Voi non sapete cosa sia la democrazia. Quello che fate è un insulto a chi ha versato il sangue per la democrazia. I primi a dire che Sanchez e Cuixart non sono prigionieri politici sono i loro avvocati che non lo hanno scritto nei documenti. Non riuscirete a dividerci, non riuscirete a fare uno Stato indipendente, vivete nella finzione. State attaccando i valori fondamentali dell’UE. Usciremo da questa situazione. Chiedo ai catalani di votare in massa alle prossime elezioni per garantire il futuro dei nostri figli”.

27-10-2017 14:35 Marta Rovira, Junts pel Sì: “Il dialogo ha portato spesso ad accordi ma che non si sono mai conclusi. Questo dialogo nasce male. Questo dialogo non rispetta le maggioranze democratiche. Al di sopra del dialogo c’è sempre l’unità della Spagna che giustifica tutto. Ci siamo presentati ad elezioni legali e democratiche. Abbiamo un accordo politico maggioritario e l’abbiamo sottoposto al voto popolare il primo ottobre. I nostri progetti sono sempre stati bloccati da una maggioranza che non esiste in questa camera. Abbiamo voluto far votare tutti e abbiamo convocato il referendum per tutti. Ciudadanos, PSOE e PP oggi approvano quello che approvano (l’articolo 155). Ma hanno sempre bloccato in aula ogni processo sociale ed economico. Ciudadanos chieda alla polizia in borghese non smettere di seguirci. Non voglio continuare a portare mia figlia a scuola mentre mi fotografano. Rispetto a tutto questo, oggi siamo qui per portare a termine il mandato del primo ottobre. La sovranità spetta al popolo ed è nostro dovere incarnarla. I cittadini catalani garantiranno il bene del paese. Arrivano tempi difficili, non illudiamoci, ma non abbiamo alternativa. Non sarà semplice, non sarà gratis, né oggi né domani. Le idee di chi non sostiene l’indipendenza saranno ascoltate. Il dibattito sul processo costituente sarà senza limiti di tempo. Per noi è urgente creare uno spazio libero dalla paura e dalla repressione. Non abbiamo più paura. Oggi fondiamo un nuovo paese su questi principi di dignità”.

27-10-2017 14:20 Carles Riera, CUP: Dedico il mio intervento a Cuixart e Sanchez. Non ci fermeremo finché non torneranno a casa. Oggi stiamo per fare un passo storico nella legittimità che ci dà il referendum del primo ottobre. Proclamare l’indipendenza è il mandato espresso dalle urne. Oggi affermiamo pienamente la nostra autotutela politica. L’ambito politico e giuridico dello statuto d’autonomia e della Costituzione sono oggi il problema. Quel che facciamo viene da lontano, viene da una lunga storia di lotta e resistenza. Oggi ci autodeterminiamo dallo Stato spagnolo. Costruiamo la Repubblica, è arrivata l’ora del popolo, senza strutture di Stato, costruiamo la repubblica dal basso. Rispettiamo la legge del referendum e votiamo il fatto che la Catalogna diventi uno Stato indipendente in forma di Repubblica. La CUP crede che l’indipendenza sia il migliore cammino per avanzare verso i nostri obiettivi di trasformazione sociale. L’indipendenza è la via migliore per costruire una Repubblica accogliente. Questo passo lo facciamo in piedi, con la testa ben alta, non in ginocchio, né come sudditi. Oggi iniziamo la destituzione del regime del ’78 e della monarchia, oggi è un giorno felice”.

27-10-2017 14:10 Alejandro Fernandez (PP): “Questo è un giorno buio per la nostra democrazia. Montilla (ex presidente catalano del PSC) aveva presentato un modello di finanziamento con ERC e ICV he lo aveva annunciato come il migliore della storia. I ragionamenti sui sistemi fiscali sono dibattiti da paesi moderni, invece qui per 5 anni abbiamo dovuto vedere la faccia più brutta del nazionalismo. Il vostro progetto separatista è populismo. La realtà ci ha permesso di capire come siete fatti. Vergogna, vergogna, vergogna! Il dialogo del signor Puigdemont non non prevede passi indietro. Che il vicepresidente Junqueras pianga è bene ma non ci fanno compassione le sue lacrime di coccodrillo, vuole manipolare la società catalana. Nella vita adulta e nella politica si piange a casa. La Spagna significa riconciliazione. Dobbiamo riconciliare i catalani con il resto degli spagnoli. Noi deputati del PP confermiamo il nostro sforzo, viva la Catalogna e viva la Spagna”.

27-10-2017 14:00 Marta Ribas, CSQP: “Prima di tutto viene la coesione sociale. Oggi si stanno perpetrando due grandi barbarie. E’ un grave errore rispondere alla barbarie del 155 con un altra barbarie. Facciamo proposte per trovare soluzioni e vie d’uscita. Chiedo la libertà di Sanchez e Cuixart. Proponiamo dialogo e spazi per ampie maggioranze. Junts per Sì e la CUP propongono di fare unilateralmente l’indipendenza. Noi rispettiamo la democrazia, sempre, la cittadinanza deve poter decidere con garanzie quel che vuole che sia la Catalogna. La situazione politica attuale ci obbliga a votare le vostre politiche in blocco: voteremo No a tutto. Oggi mi sento indignata. Alcune persone, con molto potere, hanno giocato una partita di scacchi: la scacchiera è la Catalogna e le pedine i catalani. Oggi le maggioranze del Parlamento (catalano) e del Senato (spagnolo) cercano di mettere dinamite sotto tutti i ponti che cercano dialogo”.

27-10-2017 13:50 Eva Granados (PSC): “Buon pomeriggio a tutti, anche a quelli che pretendono di costruire la Repubblica. Cosa vuol dire la repubblica? E’ un errore. Molti dei nati qui non vogliono la divisione e lo scontro. Molti di noi non sono nazionalisti spagnoli né catalani. Rispettiamo le bandiere, però non crediamo che bisogna dividerci per le bandiere. Tutto quel che fate voi è solo per chi vi sostiene, noi agiamo per tutti. Avete una strategia che inocula odio verso il resto della Spagna. Quale paese volete costruire? Voi siete molto coscienti di quel che fate, perchè lo preparate da anni. Quante imprese ancora lasceranno il paese? Siete degli incoscienti. I socialisti stanno con la gente che pensava di avere garanzie e diritti democratiche. Non ha senso creare un piccolo Stato al margine di tutto. I socialisti hanno fatto di tutto per non arrivare a questo punto. Abbiamo creato ponti di dialogo, ma abbiamo ricevuto insulti. Voi date lezioni di catalanità e di patriottismo ma il patriottismo si dimostra unendo, non separando. Quelli che oggi vi danno appoggio ieri  hanno capito che si può passare da traditori a eroi in un minuto. Quel che fate non lo potete fare in nostro nome. Una minoranza, per quanto numerosa sia, non può imporsi ad una maggioranza. Non vogliamo l’indipendenza. Il socialismo starà sempre dalla parte della difesa dello Stato di diritto. Continueremo a lavorare per cercare un accordo politico. Il 155 non è un articolo attivato per idea dello Stato ma è una conseguenza. L’applicazione del 155 è inevitabile. Il PSC uscirà dall’aula nel momento del voto”.

27-10-2017 13:30 Carlos Carrizosa (Ciudadanos): “Oggi è un giorno triste, drammatico, il giorno in cui si perpetra il colpo di Stato. L’Europa vi considera già fuori, non rispettate le leggi. Come potete fare l’indipendenza contro tutti e tutto? State mentendo quando dite che lo fate per difendere le istituzioni catalane. Ci volete togliere il passaporto spagnolo con la menzogna. Vi siete inventati un referendum perché non vi volevate azzardare a fare l’indipendenza. Avete ignorato il Tribunale Costituzione e i catalani. Ora per giustificare il vostro comportamento populista direte che fate l’indipendenza perché la Spagna applica la Costituzione? Questo era un piano già scritto. Ciudadanos dopo le elezioni restaurerà la democrazia. Ci avete portato in questa strada di scontro sociale. Puigdemont passerà alla storia per aver rovinato la Catalogna, ma non per aver diviso la Spagna, non ci riuscirà. Ci promettete un futuro incerto, noi vogliamo promettere l’applicazione della Costituzione. Noi faremo elezioni. Il vostro programma costringe i catalani ad essere quello che non sono, orfani di un governo. Siete illeciti, immorali. Ciudadanos non permetterà che si rompa la Spagna”.

27-10-2017 13:30  Il portavoce del PP nel parlamento catalano interviene lamentandosi del fatto che gli invitati ad assistere alla sessione non si stanno comportando come previsto dal regolamento. Si riferisce ai 700 sindaci che, riuniti nell’auditorium attiguo alla camera parlamentare, hanno intonato cori indipendentisti. Ha anche affermato che il PP ha chiesto di poter invitare 8 persone e che due di queste non sono state accettate perché il parlamento era già pieno.

27-10-2017 12:55 Joaquim Ayats, ERC: “Il 155 non dà il potere a Rajoy di sostituire Puigdemont. Non potete alterare quello che dispone lo Statuto di autonomia. E’ comico che il governo spagnolo dia lezioni di crescita economica. Noi siamo un’economia competitiva. Le imprese catalane hanno maggiore capacità di aprire nuovi mercati”.

27-10-2017 12:45 Una portavoce del governo federale tedesco ha affermato in conferenza stampa che il governo rispetta la Costituzione spagnola e che spera che il problema venga risolto nell’ambito della Costituzione. Sul grado di preoccupazione della Germania ha affermato che il governo sta osservando tutto, che il Comitato di Crisi tedesco osserva permanentemente la situazione e che sia l’ambasciata a Madrid che il consolato a Barcellona stanno lavorando intensamente affinché non si arrivi alla violenza”.

27-10-2017 12:20 L’indipendenza verrà dichiarata così. Secondo le indiscrezioni dicono che la presidente del Parlamento catalano Carme Forcadell leggerà solennemente la dichiarazione di indipendenza firmata il 10 ottobre dai 72 deputati indipendentisti. Un testo che “costituisce la repubblica catalana, come stato indipendente e sovrano, di diritto, democratico e sociale”. La presidente leggerà questa dichiarazione e non ci saranno votazioni. Ma verranno votati gli effetti di questa votazione, concordati tra Junts pel Sì e CUP. Verrà attivato il processo costituente che verrà anch’esso sottoposto a votazione.
Il testo degli effetti pratici della dichiarazione di indipendenza chiede la promulgazione dei decreti necessari per la spedizione dei documenti di accreditamento della nazionalità catalana; l’avvio di un trattato per la doppia nazionalità con il governo del regno di Spagna; disporre il necessario per l’adattamento, modifica e del diritto; recuperare tutte le norme catalane sospese dal Tribunale Costituzionale spagnolo, sopratutto quelle che hanno a che fare con misure impositive e che hanno a che fare con la lotta contro la disuguaglianza sociale; promuovere il riconoscimento internazionale della repubblica; stabilire la vigenza dei tribunali costituzionali; integrare nella struttura amministrativa catalana i funzionari dello stato spagnolo, se lo vorranno; accordare le misure necessarie per esercitare l’autorità fiscale, la sicurezza sociale, doganale e catastale; dare il via alla creazione di una banca pubblica; aprire un negoziato con lo Stato spagnolo sui diritti e i doveri di carattere economici; elaborare una proposta di suddivisione delle entrate e dei debiti.

27-10-2017 12:20 Carmes Mulet, Compromis (Coalizione valencianista): “Se credete che la maggioranza dei catalani non è d’accordo con l’indipendenza perché non avete concordato un referendum? Il referendum concordato era la soluzione. Non convincerete i catalani con la violenza. La Spagna si rompe per colpa dell’anticatalanismo, per colpa di una TV pubblica manipolatrice. Come potete ridere delle cariche della polizia del primo ottobre. Noi rispettiamo di diritto a decidere. Il PP usa il conflitto per nascondere la sua corruzione”.

27-10-2017 12:10 Iñarritu, EH Bildu: “Il problema non è legale, è politico. Non possiamo eliminare un governo democratico nel XXI secolo. Se approverete il 155 non vi meravigliate se vi definiremo golpisti. Scriverete pagine molto scure della storia spagnola. Il vostro modo di agire danneggerà tutta la Spagna. Anche noi baschi siamo un popolo e voi ci minacciate. Noi saremo sempre al fianco dei catalani”.

27-10-2017 11:50 Il presidente Puigdemont arriva in Parlamento. Il PP, Ciudadanos e il PSC non parteciperanno alle votazioni del parlamento catalano”.

27-10-2017 11:50 Centinaia di sindaci sono arrivati presso il parlamento catalano. La gente urla “non siete soli” in riferimento alle indagini della magistratura spagnola che hanno coinvolto più di 700 sindaci che hanno consentito il referendum. I sindaci seguiranno la riunione del parlamento su maxischermi istallati nell’auditorium parlamentare”.

27-10-2017 11:50 Bildarratz (PNV): “Noi continuiamo a difendere la nazione. Per la prima volta si sta preparando l’intervento dello Stato in una comunità autonoma. Rajoy deve imparare a misurare le sue azioni. Il 155 è sproporzionato e non lo avalleremo. Noi difendiamo la democrazia e il 155 non lo è. Noi non abbiamo dato supporto alla Costituzione, tra le altre cose, a causa dell’articolo 155. State mettendo in gioco la dignità di un popolo. Dovete rendervene conto e riconsiderare le vostre decisioni. Abbiamo l’opportunità di optare per il dialogo e l’accordo, chiedo generosità”.

27-10-2017 11:40 Mirella Cortes (ERC): “Partiamo dal presupposto che in Catalogna una maggioranza della popolazione non si identifica con la vostra Spagna. Vogliamo fare una Repubblica. Il PP è il partito più corrotto d’Europa. Vogliamo decidere le cose che riguardano le nostre vite. I partiti minoritari della Catalogna vogliono oggi decidere il nostro futuro. Quale problema avete con noi? Noi non vogliamo frontiere, le state mettendo voi. La vostra risposta è la repressione. E’ molto triste che manteniate la polizia in Catalogna per farci paura. ERC è ferma nella sua determinazione di proclamare la Repubblica. Non faremmo nessun passo indietro”.

27-10-2017 11:30 Senatore Oscar Guardingo (Podemos): “Voi del PP non amate né la Catalogna né la Spagna. Signor Rajoy, le è mancata l’altezza dello statista. L’assemblea di oggi di questo Senato vuole concludere questi 40 anni di progresso. Il 155 non è un bisturi, è una motosega. La scuola catalana non può finire in mano a chi non capisce la situazione. Il 155 è una bestialità, volete vincere con la forza quello che non avete vinto alle urne”.

27-10-2017 11:00 Congresso spagnolo. Applausi del PP, Rajoy annuncia che il primo provvedimento sarà la cessazione di Puigdemont dall’incarico. “Non c’è alternativa, bastava una rinuncia da parte catalana. Invece c’è stata una chiara violazione dei diritti di tutti. E’ un processo antidemocratico”.


28-10-2017 14:40 Puigdemont: “Ieri abbiamo vissuto una giornata storica, carica di sentimento democratico. Ieri il governo spagnolo ha deciso di sciogliere il nostro parlamento. In queste prime ore  dobbiamo continuare a difenderlo con instancabile comportamento civile, senza violenza e rispettando le persone, i simboli e le manifestazioni dei catalani che non sono d’accordo con ciò che ha deciso la maggioranza parlamentare. Dobbiamo avere pazienza, perseveranza e prospettiva. Il miglior modo di difenderci è l’opposizione democratica al 155. Non abbandoniamo mai il comportamento civile e pacifico. Continuiamo a lavorare per costruire un paese libero. Vogliamo avere rapporti di rispetto con i popoli di Spagna”.

28-10-2017 13:00 Le funzioni di presidente della Catalogna sono state assunte dalla vicepresidente spagnola Saenz de Santamaria.

28-10-2017 12:00 Il segretario di Podemos Catalogna, Albano-Dante Fachin, ha dichiarato di non essere disponibile a presentarsi alle elezioni autonome catalane indette dal governo spagnolo con l’applicazione dell’articolo 155 come se fossero elezioni normali in assenza di una strategia congiunta sintonizzata con l’unità della gente. “Sarebbe un tradimento dello spirito del primo ottobre”. “Non riesco a pensare alle elezioni del 21 dicembre come ad elezioni normali nel momento in cui Sanchez e Cuixart sono ancora in carcere”, ha aggiunto. “Candidarsi significherebbe accettare in pieno l’articolo 155. Dobbiamo essere all’altezza dell’unità popolare del primo ottobre”. Questa presa di posizione è molto importante nell’ottica dell’effettiva sovranità della Repubblica catalana e nella potenziale dimostrazione che lo Stato spagnolo non abbia il reale controllo del territorio catalano.

28-10-2017 11:00 L’estensore del reato di ribellione afferma che non può essere applicato a Puigdemont in quanto ha agito senza violenza. Nel 1995 il PSOE ha introdotto nel Codice Penale il reato di ribellione. Il redattore del testo è Diego Lopez Garrido, politico di vasta esperienza che ha sempre militato nella sinistra spagnola. Garrido ricorda che questo reato non inibisce il diritto all’autodeterminazione perché proprio in questo senso fu accolta la proposta di Izquierda Unida che prevede che il reato di ribellione, per essere tale, deve essere accompagnato dalla violenza. L’ex parlamentare ha spiegato che in questo senso la dichiarazione unilaterale di indipendenza catalana non comporta ribellione perché è stata attuata senza alcun tipo di azione violenta. “Il reato di ribellione non consiste nel dichiarare l’indipendenza di una parte del territorio spagnolo. Sono ribellioni le rivolte violente per qualsiasi tipo di fine ultimo tra cui l’indipendenza”. “Il Codice Penale non consente interpretazioni estese ma precise, i fatti di ieri potrebbero essere di prevaricazione e disobbedienza, reati per i quali non è prevista la prigione ma l’inabilitazione”, afferma Lopez Garrido.
Proprio ieri, pochi minuti dopo la dichiarazione di indipendenza, il presidente Puigdemont ha fatto appello alla popolazione affinché sia mantenuto un livello di mobilitazione popolare di alto livello ma sempre nonviolento e civile. La stessa richiesta è arrivata dal carcere da parte di Jordi Sanchez, presidente dell’Assemblea Nazionale Catalana, il quale ha parlato esplicitamente di mobilitazione gandhiana.

.


ALTRE NOTIZIE DI QUESTO SPECIALE


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.