Speciale Catalogna

La Catalogna sta subendo il più grave attacco da parte dello Stato spagnolo dalla fine del regime franchista. Rappresentanti istituzionali democraticamente eletti, presidenti, ministri, deputati e leader politici e civico-culturali arrestati ed esiliati. In questa pagina i passaggi cruciali di questa vergognosa vicenda che colpisce al cuore l’Europa dello stato di diritto.


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5 febbraio 2019

ERC annuncia la presentazione alle elezioni europee del maggio 2019 nella lista “Ora Repubbliche”, assieme ai baschi di EH Bildu e ai galiziani del BNG. Junqueras capolista.

Il gruppo di ERC nel Parlamento spagnolo presenta un emendamento generale al progetto di legge sui bilancio preventivo dello Stato: un concentrato di politica indipendentistat. Il Governo di Sanchez è in bilico.

Presentato il manifesto politico della lista europea “Ora Repubbliche”. Traduzione dal Galiziano.
Il Governo catalano scrive al Governo spagnolo per rinnovare la richiesta di dialogo e negoziato paritetico: “non esiste un problema catalano, esiste un problema spagnolo. Defascistizzatevi e rispettate la democrazia”.

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1 febbraio 2019

Il processo ai 12 leader indipendentisti catalani inizierà il 12 febbraio 2019. Il Tribunale Supremo ha rifiutato la richiesta di decine di associazioni internazionali per i diritti umani di poter partecipare come osservatori. Il processo sarà trasmesso in televisione.
Il quotidiano inglese The Times dedica un editoriale al processo ai leader catalani ed evoca l’Inquisizione.

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10 aprile 2018

Ministri e deputati tedeschi di SPD e CDU appoggiano la liberazione di Puigdemont e chiedono soluzioni politiche.
Indagini e arresti contro i Comitati di Difesa della Repubblica catalana. Accuse di terrorismo e ribellione. Le reazioni dei politici indipendentisti e unionisti.

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6 aprile 2018

L’ex Maggiore dei Mossos processato per sedizione e organizzazione criminale
I giudici spagnoli hanno deciso di processare l’ex capo dei Mossos d’Esquadra, la polizia autonoma catalana, rimosso dallo Stato con l’applicazione dell’articolo 155 della Costituzione. Probabile anche l’accusa di sedizione, così come avvenuto per gran parte dei membri del Governo catalano. Saranno processati anche l’ex direttore dei Mossos, il segretario generale agli Interni catalano e l’intendente Teresa Laplana. Secondo i giudici fanno tutti parte di una “complessa ed eterogenea organizzazione” tenuta assieme dal proposito di “ottenere la secessione della Catalogna, al margine della legalità. Una strategia premeditata e perfettamente coordinata” con ruoli distribuiti tra governo, partiti e società civile. Trapero è accusato di non aver “impedito l’attuazione del piano strategico verso l’indipendenza”, di aver “mascherato” la sua “immobilità” con i principi di proporzionalità, congruenza e opportunità.

Aznar avverte del rischio di espansione del progetto indipendentista catalano nella Comunità Valenciana
L’ex presidente del Governo spagnolo José Maria Aznar ha preso parte ad un convegno dal titolo “La Comunità Valenciana rispetto al nazionalismo catalano” affermando che Valencia è nel mirino della “strategia dell’indipendentismo”.104° anniversario della fondazione della Mancomunitat de Catalunya, la prima istituzione catalana dal 1714.

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5 aprile 2018

La giustizia tedesca ha liberato Puigdemont e ha escluso il reato di ribellione
Il presidente catalano potrà uscire dalla prigione tedesca dopo il pagamento di 75mila euro ma la decisione della giustizia tedesca, se mai verrà attivata l’estradizione, non consentirà alla Spagna di processare Puigdemont per ribellione. Nei prossimi giorni la giustizia tedesca studierà se ci sono ragioni per accusarlo di malversazione, l’altro capo di imputazione dell’ordine di cattura europeo emanato dalla Spagna.
Nel comunicato dei giudici del land dello Schleswig-Holstein si spiega che in Catalogna non c’è stata violenza e per questo motivo non si può estradare Puigdemont per ribellione. L’imputazione per il reato di ribellione è “inammissibile” anche perché le azioni per cui Puigdemont è indagato non sono assimilabili al reato tedesco di alto tradimento in quanto non sussiste il requisito della violenza. Forse potrà essere accettata l’accusa di corruzione e malversazione di fondi pubblici.

I giudici belgi lasciano in libertà i ministri Comin, Serret e Puig.
Libertà per i politici indipendentisti esiliati in Belgio. “Il giudice scozzese ha lasciato in libertà Ponsatì, quello tedesco ha lasciato in libertà Puigdemont e quello belga per la seconda volta ci ha lasciati liberi. Siamo felici e soddisfatti e vogliamo la libertà dei nostri compagni”, ha detto Comin. La magistratura nei prossimi giorni deciderà se eseguire l’ordine di cattura europeo. Comin aggiunge di essere “convinto che saremo capaci di convincere il giudice belga che ci sono i margini per non eseguire l’estradizione” chiesta dalla Spagna.

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29 marzo 2018

Il comandante dei Mossos indagato per sedizione assieme ad altre 6 alte cariche della polizia catalana.Cinquantacinque deputati fiamminghi del parlamento delle Fiandre, della camera federale belga e del Parlamento Europeo hanno chiesto con una lettera aperta al governo spagnolo di trovare una soluzione politica per la Catalogna che rispetti il risultato delle elezioni del 21 dicembre 2017.

Il parlamento e il governo della Corsica approvano una mozione contro la repressione dello Stato spagnolo in Catalogna.

PNV, intervista ad Egibar: “è ridicolo che Rajoy voglia discutere del bilancio, lo approvi con i partiti che sostengono il 155. Se sono disposti a sacrificare il principio della separazione dei poteri e lo stesso sistema democratico sull’altare della ragion di Stato, non vengano a chiedere niente al PNV. Noi staremo sempre con la Catalogna”.Brian Eno e Ianis Varoufakis raccolgono firme in supporto ad Assange, isolato per i suoi tweet sulla Catalogna

Il Parlamento del Portogallo chiede alla Spagna soluzioni politiche per la Catalogna: “cercare una soluzione politica per la questione nazionale nel rispetto della volontà del popolo catalano salvaguardando i diritti sociali e gli altri diritti democratici”. Molti i deputati in aula con il fiocco giallo.

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28 marzo 2018

Il New York Times ricorda a Spagna e Germania che “Puigdemont non ha mai utilizzato la forza”
“Nonostante il governo spagnolo cerchi di presentare quello Carles Puigdemont come un caso criminale, l’arresto in Germania ha portato la dura lotta contro l’indipendenza catalana in un àmbito molto più ampio e chiaramente politico”. Il quotidiano statunitense spiega che le accuse della giustizia spagnola devono trovare una corrispondenza nel codice penale tedesco. “La malversazione c’è, ma la ribellione è solamente simile all’alto tradimento. Ed è difficile applicarlo contro un dirigente eletto democraticamente e che non ha mai usato la forza”. Il NYT afferma che le accuse contro il presidente della Generalitat e dodici dirigenti indipendentisti molto “difficilmente sono il metodo giusto per guadagnarsi il cuore e la mente dei catalani, o il supporto di altri europei”. Il quotidiano crede che lo Stato spagnolo ha il legittimo diritto a difendere la sua unità e la Costituzione e che l’EU non deve dare supporto agli indipendentisti ma pensa che sia il momento di dire a Madrid “che trattando l’indipendentismo come tradimento gli conferisce un’autorità morale che il movimento non merita. Serve un gesto conciliante che aiuterà a disattivare uno contro che è andato troppo oltre”.La Svizzera rifiuta la richiesta spagnola di arrestare Anna Gabriel (CUP) perché la vede come persecuzione di un reato politico.In mattinata arrestati i due Mossos catalani che accompagnavano – in periodo di licenza – Puigdemont nel suo viaggio dalla Finlandia al Belgio. L’accusa è di aver coperto la fuga del presidente. Arrestato anche un professore di storia che accompagnava il Presidente. In serata tutti rilasciati.L’ambasciata dell’Ecuador di Londra ha tagliato l’accesso alle comunicazioni di Julian Assange per aver criticato l’arresto del presidente Puigdemont. Da molto tempo lo Stato americano riceve pressioni dalla Spagna per tentare di frenare Assange nella sua difesa del diritto all’autodeterminazione catalano.Roberto Saviano, Erri De Luca, Daniel Pennac pubblicano un manifesto europeo per la libertà dei prigionieri politici.
L’ex ministra Clara Ponsatí, esiliata in Scozia, si è consegnata alla polizia e comparirà oggi davanti al giudice. Il suo avvocato, il rettore universitario Aamer Anwar, sostiene l’esistenza di “persecuzione politica”. Il giudice ha deciso di lasciarla in libertà ma le ha ritirato il passaporto. La decisione sull’estradizione verrà presa il 18 aprile.
All’uscita dal Tribunale la ex ministra è stata accolta con grida di supporto e applausi. Vari membri dello SNP e dell’associazione “Catalans for Yes” la aspettavano con bandiere e cartelli “We are with you, Clara”. Secondo l’avvocato Anwar “i reati contestati sono politici, non penali. La versione spagnola dei fatti è una grottesca distorsione della verità in quanto non è credibile che Ponsatì sia responsabile delle violenze del primo ottobre, giorno del referendum giacché gli unici responsabili sono i 6mila poliziotti che hanno assalito la gente per ordine dello Stato”.Puigdemont chiede di poter partecipare a distanza alle votazioni del Parlamento, nel quale è stato democraticamente eletto. L’unionismo è contrario.Albiol (PP), “Jordi Sanchez è in prigione perché ha assaltato una vettura della Guardia Civil”. Si riferisce al fatto che il leader dell’ANC salì sul tetto di una volante per chiedere ai manifestanti di sciogliere una mobilitazione e consentire alla polizia di uscire da una sede della Generalitat appena perquisita.Il Parlamento catalano vota una risoluzione che chiede la liberazione dei prigionieri politici. 75 voti a favore, 20 contro.Oriol Junqueras, vicepresidente catalano e Raul Romeva, ministro degli Esteri, detenuti politici da oltre 140 giorni, affermano di essere sottoposti a un “calvario immeritato”.La solidarietà valenciana nei confronti della Catalogna mette in difficoltà il presidente valenciano Ximo Puig. Manifestazione anche a Perpignano, Catalogna Nord (Repubblica Francese).La formazione indipendentista Corsica Libera esprime la sua “indignazione rispetto alla nuova crescita del fascismo in Europa” in relazione all’arresto di Puigdemont in Germania.L’avvocato tedesco del presidente Carles Puigdemont, Wolfgang Schomburg chiede al governo tedesco che chiarisca che la Germania non concede estradizioni per cause politiche. “L’accusa di violenza è insostenibile, l’accusa di corruzione è temeraria”.

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27 marzo 2018

L’ONU ACCETTA LA DENUNCIA DI PUIGDEMONT SU VIOLAZIONE DIRITTI POLITICI
Il Comitato dei Diritti Umani delle Nazioni Unite ha ammesso la denuncia presentata dal presidente catalano per indagare sulla violazione dei suoi diritti politici da parte dello Stato spagnolo. Leggi la denuncia.I giudici tedeschi comunicano che la richiesta di estradizione spagnola di Puigdemont potrebbe essere inammissibile.Il PNV non discuterà il bilancio dello Stato fin quando sarà in vigore l’articolo 155 che commissaria l’autogoverno catalano.

Cuevillas, avvocato di Puigdemont: “Il presidente è positivo, dice che non si abbatterà. Vuole fare un appello all’unità delle forze sovraniste. E’ stato entusiasmante vederlo così pieno di forza, determinazione e coraggio. Il trattamento che riceve dai servizi penitenziari è molto buono. E’ molto felice che l’ONU abbia accettato la denuncia sul suo caso. Il Presidente ha molto chiara la sua situazione, si considera un prigioniero politico. Ha molta fiducia nella giustizia tedesca”.Il PSOE boccia l’idea “eccezionale” del Partito Socialista catalano di “governo di coalizione”: “Non faremo mai patti con l’indipendentismo”.

Dalla Scozia arrivano attestati di solidarietà con la Catalogna dal Governo, dalla prima ministra e da Alex Salmond. Il Governo scrive alla Spagna per lamentarsi degli ordini di cattura europei.

Il quotidiano Der Spiegel chiede l’asilo politico per Puigdemont. Il suo arresto “è una vergogna per Europa, Spagna e Germania”. L’editoriale ricorda che anche Lluis Companys dichiarò l’indipendenza catalana, venne arrestato dalla Gestapo e consegnato alla Spagna che lo fucilò.

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26 marzo 2018

Ultima frase di Puigdemont prima di entrare nel carcere tedesco: “Ora non deve esserci violenza”. I giudici tedeschi hanno confermato la custodia cautelare per Puigdemont in attesa di prendere una decisione sulla sua situazione. Se i giudici opteranno per analizzare le accuse e l’eventuale estradizione l’attesa di una decisione potrebbe durare da 24 ore a due mesi.

Elisenda Paluzie, neopresidente dell’ANC invita i partiti repubblicani a trovare un accordo per eleggere Carles Puigdemont come presidente della Generalitat. “Dobbiamo reagire, non possiamo restare fermi davanti a questa offensiva repressiva”, ha affermato.

Sono 9 gli arrestati durante la manifestazioni di ieri sera contro la detenzione in Germania di Puigdemont. Negli scorsi giorni un manifestante nonviolento ha perso l’uso di un occhio a causa delle cariche della polizia.

Lo specialista ONU in Diritti Umani Alfred de Zayas a tutto campo sul caso catalano: “Quello che è successo non sarebbe mai dovuto succedere in un paese europeo”.

Ines Arrimadas (Ciudadanos) chiede le dimissioni del presidente del Parlamento Roger Torrent.

Si fa strada l’ipotesi di eleggere presidente della Generalitat Jordi Sanchez, l’ex presidente dell’ANC attualmente in carcere, anche in base alla richiesta dell’ONU alla Spagna di garantire i diritti politici del deputato di JxCat che, in questo senso, dovrebbe essere liberato per poter partecipare al dibattito di investitura.

15 deputati finlandesi firmano un comunicato congiunto per chiedere alla Germania di non estradare Puigdemont in Spagna dove non godrebbe di un giudizio giusto.

JxCat, ERC e CUP aprono la porta alla riconferma di Puigdemont come presidente della Generalitat. Le forze indipendentiste hanno protocollato un testo in Parlamento nel quale chiedono che vengano garantiti i diritti politici a Puigdemont e Turull di essere votati ed eventualmente eletti. Chiedono anche la libertà immediata di tutti i deputatati detenuti.

Duro editoriale di The Times: “LA SPAGNA, DI NUOVO. I pesanti tentativi di Madrid di imprigionare i leader indipendentisti catalani rendono indegna la sua autorità morale.

Julian Assange: “Nel 1940 il presidente eletto della Catalogna, Lluis Companys, su richiesta della Spagna è stato catturato dalla Gestapo, consegnato e giustiziato. Oggi la polizia tedesca ha arrestato su richiesta della Spagna il presidente eletto della Catalogna, Carles Puigdemont, per essere estradato”.

La presidente della massima istituzione della Catalogna Nord (amministrata dallo Stato francese) denuncia in aula le aggressioni brutali contro indipendentisti.

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25 marzo 2018

Il presidente catalano Puigdemont è arrestato dalla polizia tedesca alla frontiera con la Danimarca in base al mandato di cattura europeo diramato dalla Spagna. I giudici tedeschi hanno 48 ore per decidere se confermare l’arresto o concedere la libertà vigilata.Il reato di disobbedienza non esiste in Germania. Può essere paragonato a quello di tradimento che prevede il carcere solo se attuato con violenza.

Il quotidiano Der Spiegel afferma che non è possibile consegnare Puigdemont alla Spagna perché quello Stato vuole risolvere un problema politico con polizia e tribunali: la Germania non può collaborare.

Decine di migliaia di persone scendono in strada a Barcellona e in tutta la Catalogna. Un fiume umano invade e blocca l’autostrada a Girona. La polizia catalana sfolla a colpi di manganello i manifestanti nei pressi della delegazione del governo spagnolo a Barcellona.

Il presidente della Corsica, Gilles Simeoni: “Si possono arrestare gli uomini, non le idee né la libertà di un popolo. Libertà per Carles Puigdemont e per tutti i prigionieri politici catalani”.

Il quotidiano Süddeutsche Zeitung scrive “La Germania ha il suo primo prigioniero politico. Può l’Europa tollerare che la Spagna tenti di reprimere un movimento democratico di massa con arresti e sanzioni?”.

Uno dei vicepresidenti del Parlamento tedesco, esponente liberale, afferma di non prendere in considerazione l’estradizione di Puigdemont perché in Germania il reato di ribellione non esiste.

Il partito di sinistra Die Linke chiede l’immediata liberazione di Puigdemont.

Il rettore dell’Università di Glasgow, un giurista di fama internazionale, assume personalmente da difesa della ministra catalana Ponsatì esiliata in Scozia. “In Spagna non ci sono garanzie che vengano rispettati i suoi diritti umani”, afferma.

Il presidente del Parlamento catalano Torrent in un messaggio istituzionale afferma che da domani è necessario dare luogo ad un fronte largo e plurale in nome della democrazia e della libertà.

Il presidente sardo Francesco Pigliaru: “Quando la forza vince sul dialogo, quando si nega il diritto dei cittadini di esprimere le proprie opinioni politiche è sempre una lesione grave dei valori e dei princìpi su cui si fondano le democrazie moderne. L’ho detto e lo ripeto oggi, di fronte all’arresto di Puigdemont”.

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24 marzo 2018

Arrestati 5 esponenti indipendentisti e istituzionali tra cui l’ex presidente del Parlamento Forcadell, il ministro degli Esteri Romeva e il Consigliere di Presidenza Turull.

Il presidente del Parlamento catalano Roger Torrent, alla presenza di tutte le forze politiche indipendentiste e di Podem auspica “un’alleanza di tutti i democratici per esigere e ottenere la libertà delle persone perseguitate per aver messo nelle mani della cittadinanza le decisioni sul futuro politico del paese”.

L’ONU chiede alla Spagna di rispettare i diritti politici di Jordi Sanchez, leader dell’ANC incarcerato.

L’ex primo ministro spagnolo Felipe Gonzalez afferma “abbiamo giudizializzato la politica perché siamo politici inutili. Se deleghi responsabilità ai giudici ottieni inevitabilmente la politicizzazione della giustizia”.

Il presidente in esilio Puigdemont comunica: “I membri del nostro Governo e del nostro Parlamento oggi soffrono l’ingiustizia di uno stato di vendetta, non di diritto”. Offre ancora dialogo allo Stato e invita il popolo a restare unito e nonviolento per la dignità e l’indipendenza.

Tutte le forze politiche indipendentiste (JxCat, ERC, CUP) e Podem sottoscrivono una dichiarazione congiunta contro la repressione dello Stato spagnolo.

L’economista Elisenda Paluzie è eletta nuova presidente dell’Assemblea Nazionale Catalana e si impegna a lavorare per l’effettiva realizzazione della Repubblica Catalana.

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23 marzo 2018

La segretaria generale di ERC Marta Rovira annuncia in una lettera la decisione di optare per l’esilio.
Jordi Turull non è eletto presidente della Generalitat a causa dell’astensione della CUP.

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21 marzo 2018

Erri De Luca: “Se il popolo catalano vuole separarsi dalla Spagna, alla fine ci riuscirà”.
Dopo tre mesi di tentativi falliti il presidente del Parlamento Torrent riattiva il processo di investitura per l’elezione del Presidente della Generalitat. Si vocifera la candidatura di Turull ma la CUP non lo voterà se non sarà chiaro un programma di attivazione della Repubblica catalana.

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19 marzo 2018

Nicolas Levrat, direttore del Dipartimento di Diritto Internazionale dell’Università di Ginevra: “Con gli arresti che ha fatto, la Spagna ha rotto i suoi impegni rispetto ai diritti umani. Non penso che la Spagna – Governo e popolo – possa imporre la sua volontà ai catalani”.
Puigdemont, presidente catalano in esilio, incontra in Svizzera l’ex deputata CUP Anna Gabriel, anch’essa esiliata.

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16 marzo 2018

Cinque mesi fa venivano arrestati i leader delle due grandi associazioni civili e culturali Jordi Sanchez (ANC) e Jordi Cuixart (Omnium Cultural).
80° anniversario dei bombardamenti italiani su Barcellona, la prima città del mondo in cui venne colpita la popolazione civile. Più di mille morti e 1500 feriti.

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